Programma Elettorale
Il bilancio comunale non è da considerarsi soltanto come un insieme di numeri o uno strumento complesso gestibile solo dagli esperti in materia, ma come una risorsa fondamentale e alla portata di tutti. Il bilancio determina la gestione economico-finanziaria del Comune attraverso la valutazione e la piena conoscenza di entrate, spese, investimenti, e di ogni scelta economica che interessi l’Amministrazione e i Cittadini.
Il bilancio, infatti, influisce sulla qualità della vita dei cittadini e definisce le priorità in tutti i settori della vita pubblica, dagli aiuti sociali alla scuola, dalle opere pubbliche al turismo, dalle opportunità allo sviluppo, dai giovani alla sicurezza.
Diventa prioritario rendere il bilancio accessibile e comprensibile a tutti, rispettando in questo modo i criteri di chiarezza, trasparenza e comunicazione che ogni Amministrazione che si rispetti è tenuta ad osservare nel costante dialogo con i cittadini.
Si ritiene necessario divulgare a tutti i cittadini, in forma leggibile e agevolata, le componenti principali del bilancio, evidenziando voci e scelte prioritarie per la comunità.
Il bilancio comunale andrà trattato in maniera totalmente innovativa, improntata al rigore e caratterizzata da una costante capacità di controllo della spesa pubblica, al fine di monitorare i flussi in entrata e in uscita delle risorse economiche del Comune e programmare in maniera mirata una politica di sviluppo del territorio.
Politiche innovative di bilancio
Anche il bilancio comunale andrà trattato in maniera innovativa:
Per fronteggiare il periodo di crisi che attanaglia ogni settore del tessuto sociale occorre attuare una politica finanziaria
comunale improntata al rigore, ma anche caratterizzata da innovazione e capacità di controllo della spesa.
Le azioni da intraprendere:
• Vera attuazione bilancio partecipato (non solo sul sito ma pubblicizzando tale strumento anche attraverso le contrade)
come forma di condivisione delle scelte amministrative e di realizzazione di opere pubbliche;
• Introduzione del bilancio di genere per favorire politiche caratterizzate da una maggiore giustizia distributiva,
identificando i diversi grumi di destinatari e migliorando i servizi forniti;
• Introdurre nel bilancio tradizionale, basato sulla spesa storica, elementi di innovazione progettuale, al fine di realizzare
il bilancio a progetto, nel quale i diversi assessorati in sinergia con l’assessore al bilancio sono tenuti a redigere progetti
innovati caratterizzati anche da capacità di reperire risorse esterne, sia per le opere pubbliche sia per i servizi ed attività,
anche con la partecipazione di una “struttura organizzata dedicata alla partecipazione ai bandi di finanziamento europei”;
• Recuperare la funzione programmatoria del bilancio con politiche economiche – finanziarie di lungo termine, seguendo
i principi finanziari basilari: razionalizzazione della spesa; ricerca di risorse economiche esterne; uso appropriato delle
opportunità urbanistiche (compensazioni, oneri di urbanizzazione etc.), dinamicità e capacità previsionale del bilancio;
revisione della politica delle entrate per dare slancio a nuovi investimenti.
Politica Tributaria
•Realizzazione di una pressione fiscale equa e solidale che sappia sostenere attraverso sgravi e riduzioni famiglie ed
imprese: introduzione della Tari sociale, introduzione di un’area no tax legata alle sturt-up ed alle imprese sul territorio
che creano occupazione o la incrementano.
•Applicazione del baratto amministrativo (dal Decreto Sblocca Italia art 24 del Dl 133/2014 ove previsto per i comuni la
possibilità di approvare uno specifico regolamento) che offre la possibilità ai cittadini in difficoltà di poter saldare i propri
debiti con il fisco, mettendosi a disposizione del Comune per poter eseguire lavori socialmente utili.
Lavoro – Impresa – Attività Commerciali
Tra i principali obiettivi ci sarà quello di rilanciare lo sviluppo economico-produttivo del territorio:
• Passaggio-cooperazione transgenerazionale dalle aziende consolidate alle start-up e viceversa per l’innovazione. Le
imprese possono formare nell’alternanza scuola lavoro. Nuove figure professionali;
• Istituzione di apposita delega “Lavoro e Marketing territoriale” con l’obiettivo di sviluppare iniziative e progetti utili per
favorire l’occupazione dei cittadini abatesi ed in favore delle realtà commerciali e produttive del territorio;
• Istituzione sportello lavoro mediante l’offerta di servizi 4.0 per la ricerca del lavoro. Sarà istituito il Portale web
domanda/offerta di lavoro del territorio;
• Stipula di convenzioni con le imprese del nostro territorio per garantire assunzione dei cittadini residenti;
• Realizzazione interventi di viabilità ed aumento servizi di parcheggio per favorire le attività delle imprese;
• Potenziamento sportello Suap (sportello unico attività produttive) con compiti specifici di informazione,
semplificazione per avvio di start-up e sostegno alle attività imprenditoriali già esistenti. In particolare si vogliono
affrontare le esigenze che le aziende hanno in termini di formazione e semplificazione; verrà fatta un’alleanza tra
pubblico e privato, indispensabile anche per intercettare i finanziamenti europei per le piccole e medie imprese.
• “Memorandum di intesa” tra il Comune di Sant’Antonio Abate e l’Ente Nazionale per il Microcredito attraverso
l’istituzione di un fondo di rotazione nel bilancio comunale nell’ambito delle promozioni di azioni finalizzate al sostegno
dell’imprenditoria e del commercio.
Sant’Antonio Abate Protagonista
Dare vita alla cultura ed agli eventi per far crescere la città.
•Istituzione dello “Sportello Unico Attività Culturali” per semplificare la creazione di eventi, manifestazioni ed
intrattenimento.
Formazione, scuola-lavoro
• Il dramma sociale dei nostri tempi è la quantità di persone che non trovano lavoro o lo perdono. I giovani rappresentano
la punta dell’iceberg con percentuali di disoccupazione mai conosciute prima, ma vi è anche una forte difficoltà di
persone mature che perdono il posto di lavoro per chiusura aziendale che hanno difficoltà a reinserirsi;
• Attivazione di corsi di formazione che corrispondano alle esigenze del mercato del lavoro del nostro territorio;
• Interventi straordinari a favore dei “neet”, persone che non sono inserite né in un percorso di studio né in uno di lavoro
e che si trovano ai margini fin dall’età dell’obbligo. Per cui, bisogna lavorare sul rafforzamento delle competenze
trasversali;
• Perché Sant’Antonio Abate non può essere un paese turistico? La vicinanza ai principali centri turistici della Campania
va sfruttata al meglio per il commercio e l’economia della nostra città. Il turismo sarà uno dei punti fondamentali del
mandato: daremo l’opportunità di costruire e/o di riconvertire in strutture ricettive e dare spazio, oltre ad attività extra
alberghiere (b&b, casa vacanze, affittacamere), anche alla formula “dell’albergo diffuso” (dare un’opportunità per
l’economia e per la memoria storica ai piccoli borghi abatesi).
La nostra appartenenza al Distretto turistico “Pompei, Monti Lattari e Valle del Sarno” istituto con Decreto del Ministero
dei beni culturali e del Turismo che abbraccia il territorio montano dei Comuni dei Monti Lattari (tra cui Sant’Antonio
Abate) ed il territorio della Valle del Sarno, apre nuove prospettive per il comparto turistico atteso l’indiscutibile
patrimonio archeologico e dei luoghi di culto, specie di Pompei nel Distretto e per la nostra città (villa Cuomo ed altri
reperti archeologici che stanno venendo alla luce).
Il Distretto rappresenta uno strumento per agevolare gli operatori a fare rete, favorisce la crescita professionale insieme
ad una cultura turistica e territoriale: “Zona a burocrazia zero”. Inoltre, con l’attivazione sul territorio abatese di uno
sportello di coordinamento delle attività, agenzie fiscali ed Inps, le imprese ivi operanti possono esercitare l’opzione per
la tassazione di distretto.
Agricoltura, Artigianato e Attività produttive
Riteniamo opportuno promuovere la costituzione di un comitato di imprenditori, artigiani, commercianti (non
necessariamente rappresentanti delle categorie e sicuramente non funzionari o dipendenti delle varie associazioni) a
supporto della Giunta (in particolare dell’assessorato di riferimento) che proponga iniziative ed azioni per lo sviluppo delle
attività produttive comunali e che valuti e monitori costantemente l’opera;
Intendiamo inoltre:
• realizzare uno sportello informativo che aiuti gli agricoltori nelle istruttorie;
• supportare (attraverso l’Ufficio +Europa) le imprese del territorio nel processo di preparazione, redazione e
presentazione dei progetti europei finanziati;
• sostenere lo sviluppo di produzioni di qualità “Made in Sant’Antonio” per accedere a nuovi mercati;
• incentivare le botteghe artigiane per valorizzare e recuperare le nostre tradizioni;
Acqua Bene Comune
L’acqua è un diritto e un bene primario per ogni essere umano, che è tenuto a gestirla nell’interesse della collettività
evitandone lo spreco e l’abuso, ma soprattutto eliminando ogni possibilità di profitto che ne deriva dalla gestione.
Seppure la sentenza costituzionale legata alla vittoria dei sì durante l’esito del Referendum sull’acqua pubblica di Giugno
2011 sembrava potesse mettere la parola fine agli interessi privati, questa possibilità sembra ancora lontana.
L’affluenza al voto ha consentito di raggiungere il quorum e di imporre la propria opposizione al tentativo di concedere
ancora alle aziende private di speculare su un dono, sì prezioso, ma pubblico.
I risultati a Sant’Antonio Abate nel 2011 furono i seguenti:
Elettori: 14.615
Votanti: 7.999 (54,73%)
Voti validi: 7.906
Sì: 7.779 (98,39%)
No: 127 (1,67%)
Partendo da queste percentuali che ci rappresentano e rappresentano una volontà comune nel nostro paese,
elenchiamo di seguito i punti che vogliamo seguire e perseguire per il rispetto della volontà referendaria del 2011
sull’acqua pubblica:
• Come amministratori proporremo un indirizzo di gestione dell’acqua che segua un nuovo modello pubblico e
partecipato, nel rispetto delle regole di trasparenza che una Amministrazione deve rispettare;
• Istituiremo un tavolo tecnico straordinario al fine di verificare la fattibilità di gestione pubblica del servizio idrico,
nell’interesse della nostra comunità e, di conseguenza, fuori dalle logiche di mercato e di privatizzazione che
attanagliano il nostro Comune e quelli limitrofi;
• Richiederemo a gran voce un servizio di manutenzione migliore che non implichi al contempo un aumento delle tariffe,
tenendo conto della necessità di una corretta manutenzione delle reti fognarie e di una qualità dell’acqua che tuteli
l’ambiente e salvaguardi la salute dei cittadini;
Zona Franca Urbana (ZFU)
Le Zone Franche Urbane (ZFU) nascono come aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si
concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione o il supporto a piccole e micro imprese già esistenti come
strumento di sostegno in economie deboli, tramite una procedura del MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico).
Nascono con la legge n. 296 del 2006 successivamente modificata ed integrata e sono quelle individuate dalla
deliberazione del CIPE n. 14 del 8 maggio 2009
Il decreto interministeriale del 10/04/2013 è intervenuto le condizioni, limiti e decorrenza.
Successivamente con decreto interministeriale del 05/06/2017 è stato previsto l’accesso anche per i professionisti.
Con la circolare del Mise n. 17230 del 09/04/2018 sono state integrate le modalità di intervento.
Pertanto avvieremo immediatamente con delibera di Giunta Comunale il documento “Proposta progettuale per la
realizzazione di una Zona Franca Urbana (ZFU) nel Comune di Sant’Antonio Abate”
che individua le zone estendendo l’eleggibilità a tutto il territorio comunale, considerando lo stato delle aziende che
operano nel territorio chiedendo al Ministero dello Sviluppo Economico un intervento immediato in tal senso.
Le agevolazioni consistono in esenzione dalle imposte sui redditi, esenzione dall’IRAP, esenzione dall’imposta municipale
propria, esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.
• Apertura “di una sorta di vertenza” come Ente locale di un tavolo tecnico con la Regione Campania ed il Ministero dello
Sviluppo Economico per rientrare nella Zes (Zona Economica Speciale) decretata a maggio 2018 con l’area portuale di
Castellammare di Stabia (considerato il nesso economico funzionale con un’area portuale) e godendo cosi dei benefici
introdotti con la legge istitutiva delle ZES la n. 123/2017. Estendendo quindi tutta la Zes all’area dei Monti Lattari.
• Promuovere ed assistere le piccole e medie imprese per i “contratti di rete”.
Le reti d’impresa rappresentano uno strumento di cooperazione tra imprese, per l’appunto, introdotto nel nostro
ordinamento con D.L. n.5 del 10/02/2009 convertito in legge n.33 del 09/04/2009 e successivamente modificato.
Promuoveremo, quindi, le nostre imprese attraverso un contratto di rete in modo che si impegnino reciprocamente
nell’attuazione di un programma comune a collaborare in forme ed ambiti relativi alle proprie attività per accrescere la
propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato ed a differenza dei distretti industriali sarà possibile
coinvolgere imprese di luoghi e specializzazioni diverse in modo da interagire ed accrescersi reciprocamente.
Anche per i contratti di rete sono previsti bandi speciali della regione Campania, nazionali e comunitari e la nostra
amministrazione ne promuoverà l’accesso con lo sportello dedicato.
Ci faremo promotori dell’aggregazione tra le nostre piccole e medie imprese, artigiani e commercianti affinché attraverso
una sorta di associazionismo (in forma giuridica) costituiscano un loro brand, in modo tale che in forma aggregata
possano accedere a quelli che sono i bandi nazionali e comunitari.
Valorizzeremo, inoltre, le eccellenze del nostro territorio, soprattutto quelle enogastronomiche, attraverso un percorso
intercomunale che coinvolga tutti i Monti Lattari, legandole al nostro distretto turistico.
Bilancio e Politiche finanziarie – Ufficio +Europa
Riteniamo che il futuro di ogni ente comunale dipenderà sempre più dalla sua capacità di reperire risorse finanziarie oltre
le dotazioni strettamente comunali. Da questa considerazione consegue la necessità prioritaria di organizzare e
sviluppare all’interno della macchina amministrativa comunale un ufficio apposito in grado di monitorare
quotidianamente tutte le possibilità di accesso a fondi e finanziamenti offerte dagli enti sovracomunali (Città
metropolitana, Regione, Stato e, soprattutto, Unione europea).
Un ufficio che dovrà essere organizzato mediante l’individuazione e il coinvolgimento di figure professionali già presenti
nella pianta organica comunale, affiancate, almeno in una fase iniziale, da uno o più consulenti altamente specializzati
nel settore, in modo da acquisire in più breve tempo possibile tutte le capacità di monitoraggio, valutazione e
progettazione indispensabili per sfruttare nel migliore dei modi le occasioni di ottenere risorse finanziarie aggiuntive dai
vari enti sovracomunali.
Un ufficio che, una volta andato a pieno regime, potrà svolgere anche la funzione di “sportello”, divenendo riferimento per
tutte le realtà territoriali (economiche, professionali, sociali, associative, ecc.) alla ricerca di informazioni dettagliate e
consulenze specifiche sulla partecipazione ai bandi e sull’accesso ai fondi e ai finanziamenti relativi.
Nei tempi dovuti e sulla base delle competenze nel frattempo acquisite si punterà a predisporre, con accesso attraverso
il sito istituzionale comunale, anche una pagina web con le notizie sui principali bandi di finanziamento comunitari e non
in corso, con le informazioni essenziali su modalità di partecipazione, requisiti, beneficiari, stanziamento, modulistica e
scadenze. Inviando inoltre, a coloro che ne faranno esplicita richiesta iscrivendosi nell’apposita mailing list, una
newsletter periodica sul tema dei finanziamenti comunitari, nazionali e regionali.
Bilancio e Politiche finanziarie – CPI (Centri Per l’Impiego)
QUALCOSA CHE MANCA ANCORA PER POCO……
Cosa Sono:
I Centri per l’Impiego sono strutture pubbliche (uffici) attualmente gestite dalle Amministrazioni Provinciali, che offrono
servizi ai cittadini e alle imprese, sono presenti su tutto il territorio nazionale, hanno sostituito gli Uffici di Collocamento.
Cosa Fanno:
I Centri per l’Impiego svolgono numerose attività. Forniscono informazioni e servizi di orientamento, permettono
l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, gestiscono banche dati, danno assistenza e supporto per la gestione di
pratiche burocratiche, rilasciano certificati e moduli, offrono consulenza gratuita alle persone in cerca di occupazione.
Svolgono inoltre numerose attività amministrative, ad esempio: gestiscono l’elenco anagrafico dei lavoratori, nel quale
viene registrata la storia lavorativa (compresi i periodi di disoccupazione) di ogni persona che ha domicilio nel territorio di competenza del Centro per l’impiego; si occupano dell’ iscrizione alle liste di mobilità e dell’iscrizione agli elenchi e
graduatorie delle categorie protette; registrano le assunzioni, trasformazioni e cessazioni dei rapporti di lavoro presso
aziende private e Enti pubblici.
Perchè rivolgersi a loro:
I Centri per l’Impiego raccolgono e mettono a disposizione delle persone in cerca di occupazione le offerte di lavoro
presentate dalle imprese e permettono alle aziende di consultare le banche dati che contengono tutte le informazioni
sulle persone in cerca di impiego. Ma non solo. Nei centri per l’impiego operano i consulenti professionali che hanno il
compito di aiutare chi è in cerca di lavoro ad orientarsi, effettuare una scelta lavorativa consapevole, stendere il
curriculum vitae, individuare le aziende più adatte alle proprie esigenze, conoscere le offerte di lavoro attive, valutare
alternative ecc. Seguono anche gli inserimenti di lavoratori nella Pubblica Amministrazione. Hanno infatti a disposizione
una banca dati che raccoglie tutti i concorsi pubblici a livello locale, nazionale e della Comunità Europea, e forniscono la
modulistica necessaria al candidato. I centri per l’impiego offrono ai cittadini la modulistica contrattuale, i modelli di
curriculum e di lettere di presentazione e una serie di guide per la ricerca di lavoro.
Come ottenere i Servizi:
Tutti coloro, che, essendo alla ricerca di lavoro – inoccupati, disoccupati, nonché occupati in cerca di altro lavoro –
intendano avvalersi dei servizi dei Centri per l’Impiego devono recarsi presso la sede competente per il territorio in cui si
è domiciliati (muniti del Codice fiscale e di un documento di identità) e richiedere l’iscrizione rilasciando una dichiarazione
che attesta lo stato occupazionale del candidato e la sua disponibilità lavorativa. Ricordiamo che l’età minima di
ammissione al lavoro dipendente, e quindi di iscrizione al Centro per l’impiego, è stabilita attualmente in 16 anni.
Dove sono e come trovarli:
I Centri per l’Impiego sono presenti in tutto il territorio nazionale, in tutte le provincie e in numerosi comuni.
Da qualche anno, l’amministrazione attuale, ha pensato bene di eliminare questo ufficio, accorpandolo alla sede di
Castellammare di Stabia, ciò ha arrecato non pochi disagi ai tanti cittadini abatesi che necessitano periodicamente dei
servizi erogati da questo ufficio. Sono tanti quei concittadini che, anche se non automuniti, si sono dovuti recare al
centro dell’impiego di Castellammare di Stabia. Spesso questi ultimi, vista la tanta concentrazione di persone presso
quell’ufficio, non hanno potuto nemmeno esercitare nell’immediato il loro diritto, infatti sono stati costretti a prendereappuntamento con gli operatori della struttura, e nonostante ciò hanno dovuto attendere file interminabili.
Una delle priorità della nostra amministrazione, sarà quella di riportare il centro per l’impiego nel comune di Sant’Antonio
Abate.
Condividiamo gli obiettivi dell’Unione Europea per il raggiungimento del 20% di produzione energetica da fonti rinnovabili, il miglioramento del 20% dell’efficienza e un taglio del 20% nelle emissioni di anidride carbonica entro il 2020, Il Piano Energetico Comunale, che ci impegniamo ad elaborare e realizzare, darà priorità agli incentivi per l’uso di energie rinnovabili anche nelle aree già edificate, alla semplificazione delle procedure e dei regolamenti per l’edilizia sostenibile e favorirà la nascita di impianti per fonti rinnovabili (fotovoltaico e eolico).
Per quanto riguarda gli edifici pubblici ci impegniamo ad adottare sistemi di risparmio energetico con produzione di energia da fonti rinnovabili e attività di gestione energetica degli edifici comunali con obiettivi rilevanti quali il telecontrollo degli impianti e la realizzazione di impianti solari con la previsione di un consistente risparmio sui consumi.
L’utilizzo di illuminazioni a basso consumo (LED) sarà stimolato e perseguito in tutte le strutture di pertinenza comunale. I risultati dei progetti comunali in tal senso verranno resi pubblici nell’ambito di una campagna educativa di formazione ambientale che incoraggi i proprietari privati ad azioni di risparmio energetico o di installazioni di impianti che possano fornire la possibilità di autoprodurre energia ecosostenibile. Ciò verrà sviluppato ed incrementato con progetti educativi ad hoc nelle scuole Primarie e Secondarie con l’ausilio di esperti e di Associazioni che operano sul territorio Nazionale nella Tutela delle Energie Rinnovabili e quindi Incentivando l’educazione ambientale nelle scuole, anche attraverso la partecipazione dei ragazzi a seminari promossi dagli organi istituzionali preposti al rispetto dell’applicazione delle leggi in materia di tutela ambientale.
Dal punto di vista comunale si propone l’ammodernamento ecologico del parco auto comunale seguendo logiche e scelte rivolte al risparmio e all’ecologia. Ove possibile verrà favorito l’acquisto di auto ibride o a propulsione elettrica. I vigili verranno dotati di un parco bici e di motorini elettrici per spostamenti brevi.
Realizzeremo, inoltre, punti di ricarica per veicoli elettrici.
In Sintesi, in coerenza con quanto detto, le azioni di programma si esplicheranno in:
• Avviare un piano energetico comunale, sfruttando gli incentivi Comunitari proposti dal Decreto Fer 1;
• Avviare un censimento degli edifici pubblici per valutarne la prestazione energetica;
• Individuare gli interventi di miglioramento energetico e quantificarne i benefici economici;
• Fare ricorso, dove possibile, a fonti di energia rinnovabile;
• Quantificare le spese di intervento e stimare un piano di rientro tenendo presenti i contributi comunitari;
• Promuovere la cultura dell’uso razionale dell’energia;
• Introdurre tecnologie innovative come le lampade a LED nell’illuminazione pubblica e negli edifici pubblici;
• Agevolare gli iter burocratici nelle pratiche edilizie (Licenze, condoni, varianti…) dando priorità ai progetti e richieste contenenti installazioni di impianti di produzione domestica/aziendale da fonti rinnovabili (Impianti Fotovoltaici, Termodinamici, ecc)
Qualità della vita vuol dire serenità e felicità delle persone ma anche poter vivere in un ambiente sano. La nuova amministrazione promuoverà una serie di azioni e politiche tali da migliorare sempre più la qualità della vita dei cittadini. Uno degli elementi decisivi per il miglioramento della qualità della vita in città è rappresentato senza dubbio dal verde urbano e peri-urbano.
Se consideriamo gli aspetti sociali e puramente economici, è palese e innegabile che una città attenta al decoro urbano e all’ambiente, oltre ad apparire più bella e appetibile per chi ci vive e per chi la raggiunge da fuori, è in grado di soddisfare i bisogni ricreativi di ogni suo abitante, le relazioni sociali, la crescita culturale e la salute di ogni cittadino.
Il disordine ambientale in cui le amministrazioni precedenti ci hanno portato, e il grave degrado degli ambienti vitali del Paese, hanno generato e favorito comportamenti molto negativi e dannosi per la credibilità ed il prestigio del nostro paese, con danni evidenti al paesaggio, all’ambiente e al decoro urbano. Tali comportamenti, i cui effetti sono visibili ed evidenti, hanno reso la nostra Sant’Antonio Abate degradata in tutte le sue componenti ed è necessario porre rimedio.
La Sant’Antonio Abate che vogliamo è una comunità che sa ben combinare le risorse di cui dispone, e pone come prima risorsa fra tutte i suoi cittadini, considerati come autonomi, indipendenti e consapevoli. Per questo si attiveranno anzitutto politiche di sensibilizzazione della cittadinanza verso i temi ambientali e i comportamenti ecologicamente corretti.
• Organizzeremo e promuoveremo eventi rivolti all’educazione e alla sensibilizzazione ambientale, mettendo a disposizione dei cittadini i dati relativi alla salute attuale dell’ambiente in cui viviamo;
• Riporteremo il paese ad avere un aspetto decoroso e degno della sua storia, a cominciare dalla tenuta del verde pubblico che deve essere regolamentato per zone e tempi di azione regolari. Naturalmente rientrano in questi interventi anche le strade più periferiche che necessitano di essere manutenute periodicamente, così da assicurare una corretta salvaguardia e sicurezza;
• Istituiremo, con l’appoggio delle associazioni preesistenti e quelle nuove che si verranno a delineare sul territorio, la Consulta per l’Ambiente, un organismo consultivo e propositivo con focus sulle azioni programmatiche e progettuali dell’Amministrazione Comunale in campo ambientale. Rappresenta un polo di confronto e di scambio di informazioni fra soggetti aventi scopi di tutela dell’ambiente e della natura e di promozione ed educazione alla sostenibilità ambientale, aventi sede nel territorio comunale od operanti su esso;
• Istituiremo online il portale per il decoro urbano, uno strumento semplice e gratuito per consentire ai cittadini di segnalare, tramite sito web o app sullo smartphone, le segnalazioni riguardanti situazioni di degrado urbano (abbandono di rifiuti, atti di vandalismo contro il preesistente e il verde pubblico, segnaletica carente o danneggiata, verde urbano da manutenere) che potranno così essere gestite più efficacemente dagli uffici e dalle squadre di operai attivi sul territorio abatese;
• Pianificheremo le nuove aree verdi e definiremo gli indirizzi e i criteri per la progettazione, favorendo impianti a basso costo di gestione e, nei limiti del possibile, di specie in grado di autoriprodursi negli ambienti di impianto, privilegiando specie vegetali endemiche;
• Favoriremo e non contrasteremo la sosta in territorio abatese di specie animali e vegetali compatibili con la fauna e la flora proprie della zona campana e mediterranea;
• Intendiamo avviare un piano generale per eliminare il degrado, aumentare il decoro, inserendo elementi di arredo urbano nei settori del verde pubblico e negli spazi pubblici, cura e manutenzione delle vie e marciapiedi, pulizia delle strade e degli spazi adiacenti;
• Istituzione delle aree di sosta denominate “Parcheggi Rosa”, riservate alle donne in stato di gravidanza o con prole neonatale al seguito, munite di Contrassegno Temporaneo Rosa apposto sull’autovettura.
Raccolta differenziata
Il Comune di Sant’Antonio Abate ha già adottato il piano di raccolta differenziata e di riciclo dei rifiuti come in buona parte
dei comuni limitrofi e dei comuni italiani. Ci sono ancora, però, delle azioni da prevedere affinché la percentuale di
raccolta differenziata nel nostro paese aumenti e si abbattono nel contempo i costi di gestione. Intendiamo sviluppare
al più presto questi punti:
Riduzione Quantitativi Rifiuti Indifferenziati
(visto l’aumento dei costi applicati da SAPNA)
Soluzioni:
• Massiccia Campagna di Comunicazione per maggiore diffusione delle attività volte al miglioramento e al
potenziamento dell’attività di differenziazione e riciclo;
• Variazione del servizio di raccolta da 2 a 1 giorno settimanale per il servizio di raccolta del Secco Residuale;
•Aumento frequenza da 1 a 2 del servizio raccolta rifiuti igienico-sanitari (pannoloni, pannolini, ecc.)
Dal risparmio derivante si investe in:
• Aumento della frequenza di apertura del centro di raccolta
• Diversificazione orari di apertura del centro di raccolta
• Introduzione e utilizzo di un’isola mobile itinerante con calendario opportunamente studiato in base alle esigenze, al
fine di coinvolgere il maggior numero di utenze
• Per sopperire alla mancata raccolta del secco residuale, immettere un nuovo circuito di raccolta del multimateriale
portandolo da 1 a 2 giorni (materiale voluminoso e difficile da gestire in condomini e parchi)
Intensificare Azioni di Controllo sui Materiali Conferiti
• Campagna di cortesia programmata (ammonimento con segnalazione al cittadino che non rispetta le regole comunali
circa la raccolta differenziata)
• Applicazione di sanzioni agli autori
• Lotta al sacchetto selvaggio /abbandono di rifiuti e attivazione diretta procedura sanziatoria e/o penale;
Altre Soluzioni Previste
• Redazione di un regolamento sulla corretta gestione dei rifiuti durante fiere, sagre e manifestazioni;
• Interventi strutturali e adeguamento centro di raccolta con pensiline atte ad accogliere l’utente anche in giorni avversi
(pioggia e vento)
• Premi e agevolazioni per i cittadini virtuosi, con la partecipazione del centro di raccolta, dei privati, oltre al contributo preciso dall’Ente.
Verde pubblico e decoro urbano
Qualità della vita vuol dire serenità e felicità delle persone ma anche poter vivere in un ambiente sano.
La nuova amministrazione promuoverà una serie di azioni e politiche tali da migliorare sempre più la qualità della vita dei
cittadini. Uno degli elementi decisivi per il miglioramento della qualità della vita in città è rappresentato senza dubbio dal
verde urbano e peri-urbano.
Se consideriamo gli aspetti sociali e puramente economici, è palese e innegabile che una città attenta al decoro urbano
e all’ambiente, oltre ad apparire più bella e appetibile per chi ci vive e per chi la raggiunge da fuori, è in grado di soddisfare
i bisogni ricreativi di ogni suo abitante, le relazioni sociali, la crescita culturale e la salute di ogni cittadino.
Per questo si attiveranno anzitutto politiche di sensibilizzazione della cittadinanza verso i temi ambientali e i
comportamenti ecologicamente corretti.
• Organizzazione e promozione di eventi rivolti all’educazione e alla sensibilizzazione ambientale, mettendo a
disposizione dei cittadini i dati relativi alla salute attuale dell’ambiente in cui viviamo.
• Riporteremo il paese ad avere un aspetto decoroso e degno della sua storia, a cominciare dalla tenuta del verde
pubblico che deve essere regolamentato per zone e tempi di azione regolari. Naturalmente rientrano in questi interventi
anche le strade più periferiche che necessitano di essere manutenute periodicamente, così da assicurare una corretta
salvaguardia e sicurezza.
• Istituzione, con l’appoggio delle associazioni preesistenti e quelle nuove che si verranno a delineare sul territorio, della
Consulta per l’Ambiente, di un organismo consultivo e propositivo con focus sulle azioni programmatiche e progettuali
dell’Amministrazione Comunale in campo ambientale. Rappresenta un polo di confronto e di scambio di informazioni fra
soggetti aventi scopi di tutela dell’ambiente e della natura e di promozione ed educazione alla sostenibilità ambientale,
aventi sede nel territorio comunale od operanti su esso.
• Istituzione di un portale online per il decoro urbano, uno strumento semplice e gratuito per consentire ai cittadini di
segnalare, tramite sito web o app sullo smartphone, le segnalazioni riguardanti situazioni di degrado urbano (abbandono
di rifiuti, atti di vandalismo contro il preesistente e il verde pubblico, segnaletica carente o danneggiata, verde urbano da
manutenere) che potranno così essere gestite più efficacemente dagli uffici e dalle squadre di operai attivi sul territorio
abatese.
• Pianificazione delle nuove aree verdi e definiremo gli indirizzi e i criteri per la progettazione, favorendo impianti a basso
costo di gestione.
• Avviamento di un piano generale per eliminare il degrado, aumentare il decoro, inserendo elementi di arredo urbano nei
settori del verde pubblico e negli spazi pubblici, cura e manutenzione delle vie e marciapiedi, pulizia delle strade e degli
spazi adiacenti;
• Riqualificazione e mantenimento di tutti i parchi con un programma di manutenzione straordinaria.
Non esistono per noi parchi di “serie A” e parchetti di “serie B”
• Diffusione sempre più capillare, presso tutti gli impianti di pubblica illuminazione o comunque di pertinenza comunale,
di lampade led a basso consumo energetico.
• Creazione di un’area Dog Park debitamente attrezzata, delimitata da recinzioni e riservata alla clientela “Amici a 4
zampe”. Destinata alla sgambatura, dove i cani possono correreliberamente in tutta sicurezza, munite di distributori di
palette e sacchetti usa e getta.
• Organizzazione di Giornate Ecologiche passate assieme ai bambini della scuola primaria e secondaria,delle
associazioni locali ed a tutti i cittadini . Daremo vita ad un percorso di sensibilizzazione che ci porterà ad essere un
Comune Virtuoso con conseguente risparmio sui costi di gestione dei rifiuti.
Ecosostenibilità
Condividiamo gli obiettivi dell’Unione Europea per il raggiungimento del 20% di produzione energetica da fonti rinnovabili,
il miglioramento del 20% dell’efficienza e un taglio del 20% nelle emissioni di anidride carbonica entro il 2020, Il Piano
Energetico Comunale, che ci impegniamo ad elaborare e realizzare, darà priorità agli incentivi per l’uso di energie
rinnovabili anche nelle aree già edificate, alla semplificazione delle procedure e dei regolamenti per l’edilizia sostenibile e
favorirà la nascita di impianti per fonti rinnovabili (fotovoltaico e eolico).
Per quanto riguarda gli edifici pubblici ci impegniamo ad adottare sistemi di risparmio energetico con produzione di
energia da fonti rinnovabili e attività di gestione energetica degli edifici comunali con obiettivi rilevanti quali il
telecontrollo degli impianti e la realizzazione di impianti solari con la previsione di un consistente risparmio sui consumi.
L’utilizzo di illuminazioni a basso consumo (LED) sarà stimolato e perseguito in tutte le strutture di pertinenza comunale.
I risultati dei progetti comunali in tal senso verranno resi pubblici nell’ambito di una campagna educativa di formazione
ambientale che incoraggi i proprietari privati ad azioni di risparmio energetico o di installazioni di impianti che possano
fornire la possibilità di autoprodurre energia ecosostenibile. Ciò verrà sviluppato ed incrementato con progetti educativi
ad hoc nelle scuole Primarie e Secondarie con l’ausilio di esperti e di Associazioni che operano sul territorio Nazionale
nella Tutela delle Energie Rinnovabili e quindi Incentivando l’educazione ambientale nelle scuole, anche attraverso la
partecipazione dei ragazzi a seminari promossi dagli organi istituzionali preposti al rispetto dell’applicazione delle leggi in
materia di tutela ambientale.
Dal punto di vista comunale si propone l’ammodernamento ecologico del parco auto comunale seguendo logiche e
scelte rivolte al risparmio e all’ecologia. Ove possibile verrà favorito l’acquisto di auto ibride o a propulsione elettrica. I
vigili verranno dotati di un parco bici e di motorini elettrici per spostamenti brevi.
Realizzeremo, inoltre, punti di ricarica per veicoli elettrici.
In Sintesi, in coerenza con quanto detto, le azioni di programma si esplicheranno in:
• Avviare un piano energetico comunale, sfruttando gli incentivi Comunitari proposti dal Decreto Fer 1;
• Avviare un censimento degli edifici pubblici per valutarne la prestazione energetica;
• Individuare gli interventi di miglioramento energetico e quantificarne i benefici economici;
• Fare ricorso, dove possibile, a fonti di energia rinnovabile;
• Quantificare le spese di intervento e stimare un piano di rientro tenendo presenti i contributi comunitari;
• Promuovere la cultura dell’uso razionale dell’energia;
• Introdurre tecnologie innovative come le lampade a LED nell’illuminazione pubblica e negli edifici pubblici;
• Agevolare gli iter burocratici nelle pratiche edilizie (Licenze, condoni, varianti…) dando priorità ai progetti e richieste
contenenti installazioni di impianti di produzione domestica/aziendale da fonti rinnovabili (Impianti Fotovoltaici, Termodinamici, ecc).
Dissesto idrogeologico
Il territorio di Sant’Antonio Abate è soggetto al rischio di dissesto idrogeologico, ossia alla possibilità che si verifichino
frane, alluvioni e allagamenti di diversa intensità.
Le cause possono essere naturali o derivanti dall’azione dell’uomo nel tempo. Basti pensare all’abbandono delle aree un
tempo coltivate che rappresentavano un punto di forza per l’economia locale, ma anche per la cura del territorio: infatti
i fossi e canali attraverso cui defluiscono le acque meteoriche erano tenuti liberi dai contadini stessi.
Oggi, in corrispondenza di quelle aree abbandonate i fossi e canali sono continuamente occlusi dal materiale trasportato
dalle piogge e dai rifiuti abbandonati, aumentando così il rischio di allagamento di numerose aree e strade della città.
La presenza di aree a rischio determina pericolo per i cittadini, ma anche invivibilità o inutilizzabilità di porzioni di territorio
con effetti diretti anche sull’economia del Paese.
La gestione del rischio idrogeologico rappresenta una sfida cruciale per aumentare la sicurezza della popolazione
esposta e per restituire aree alla collettività e all’economia della città.
Gli strumenti che possono consentire il perseguimento di questi obiettivi sono:
• Creazione di una rete di monitoraggio per la gestione delle allerte meteo (early warning) necessaria per la corretta
interpretazione dei bollettini regionali al fine di garantire sicurezza e minori disagi nei casi di criticità
• Aggiornamento del Piano di Protezione Civile con l’inserimento dei punti di criticità idraulica da monitorare per definire
e pianificare gli interventi necessari prima dell’inizio delle stagioni critiche
• Rafforzamento dei rapporti con Enti e Istituzioni deputati alla manutenzione del reticolo idrografico ricadente nel
territorio (es. Autorità di Bacino, Genio Civile, Consorzio di Bonifica) per ottenere risposte più immediate in caso di
emergenze e interventi frequenti di manutenzione durante i periodi meno critici
• Istituzione di tavoli tecnici e interistituzionali permanenti per la pianificazione e realizzazione di interventi di mitigazione
del rischio idrogeologico.
Le relazioni tra i cittadini sono più serene in un’area in cui si vive bene, si tende a rispettare l’ambiente: se è pulito e ordinato lo lascio pulito e ordinato. Viceversa, quando un luogo è mal tenuto e sporco, non ci si fa molti problemi a buttare una cartaccia, “tanto una in più o una in meno”.
E’ forse cinico ammetterlo ma molte persone ragionano così, la riqualificazione urbana può cambiare le cose e anche le abitudini.
Quando parliamo di riqualificazione urbana intendiamo un “pacchetto” di azioni che mirano a recuperare e riqualificare il patrimonio edilizio preesistente, in particolare nelle periferie più degradate. La riqualificazione non riguarda solo ciò che
è costruito ma anche gli spazi pubblici come le piazze, i marciapiedi e i giardinetti.
La logica con cui si interviene deve mettere davanti a tutto il benessere dei residenti e il rispetto per l’ambiente.
Con la riqualificazione degli edifici e degli spazi si acquista anche una riqualificazione di tipo culturale, sociale, economica e ambientale.
Il significato più “simbolico” della riqualificazione urbana riguarda molto la presa di coscienza del fatto che il mondo si può rendere un posto migliore in cui vivere, partendo dal sistemare l’angolo in cui viviamo.
Progetti
Dal giardino del quartiere, dalla facciata del palazzo, dalla piazzetta, si riparte, si rimette in moto una coscienza green e civica.
Non si può fare un intervento di riqualificazione urbana improvvisato ed estemporaneo, è necessario creare e presentare dei progetti, meglio se condivisi con più istituzioni o soggetti anche privati o di tipo associativo ma che hanno a cuore l’ambiente dal punto di vista sia sociale che ecologico.
Ci sono progetti che riguardano una intera città, altri che si limitano ad un quartiere, in entrambi i casi il progetto ad ampio respiro di cui fanno parte è quello di creare città sempre più a misura d’uomo.
Riqualificando un edificio, una strada, un marciapiede o un muro abbandonato, pezzo per pezzo, come un patchwork.
Riqualificazione urbana e parchi
I parchi, soprattutto i parchetti e i giardinetti di quartiere, frequentati da adolescenti e bambini con mamme o baby sitter a seguito, sono spesso oggetto di progetti di riqualificazione urbana. E’ un bene che sia così, perché quando sono luoghi belli diventano anche l’occasione per la creazione di un legame tra residenti positivo e collaborativo. Ben venga, quindi, la riqualificazione urbana da giardinetto.
A volte basta sistemare il parco giochi con delle attrezzature ben tenute e colorate, recintare un’area cani e installare panchine e fontanelle che invitano le persone a vivere il proprio spazio e a rispettarlo.
Fondi europei
Beneficiare della programmazione finanziaria dell’Unione Europea per il periodo 2019-2026 che offre nuove opportunità per lo sviluppo urbano. Questo tipo di politica mira anche alla creazione di lavoro, allo sfruttamento sostenibile delle risorse energetiche e allo sviluppo della mobilità sostenibile, oltre che alla riqualificazione urbana.
Piazza Buonconsiglio
È una storia lunghissima quella relativa all’acquisizione da parte del Comune della struttura adiacente alla Parrocchia Maria SS. del Buon Consiglio: affonda le radici agli inizi degli anni Ottanta, nella fase immediatamente successiva al terremoto del 1980.
Una vicenda caratterizzata da una lunga fase durante la quale le amministrazioni comunali, che si sono succedute dal 1981 al 2000, hanno tentato di entrare in possesso di quella struttura in base ad un accordo con i proprietari, ai quali doveva essere concessa “in cambio” un’altra area del paese dove edificare le stesse volumetrie.
Negli anni successivi al 2000, fallito il tentativo di accordo suddetto, i proprietari hanno avviato un lungo contenzioso giudiziario nei confronti del Comune, ad oggi ancora non del tutto chiarito. Da questo punto di vista, al fine di poter avviare le procedure per la realizzazione dell’opera, si provvederà a chiarire in tempi più rapidi possibili, nell’ovvio rispetto delle normative e possibilmente per via bonaria, le “pendenze” ancora in essere per poi procedere in modo spedito all’esecuzione del progetto che rientra tra le priorità del nostro programma elettorale. L’intervento verrà realizzato con fondi del bilancio comunale o provenienti da finanziamenti esterni.
Il nostro progetto prevede la realizzazione di una piazza “terrazzata”, partendo dall’idea di superare il dislivello
tra la quota stradale e quella della chiesa in modo dolce e graduale, garantendo un rapporto di continuità fisica
e visiva con la strada e allo stesso tempo con il sagrato della chiesa.
Il confine della piazza sarà caratterizzato da terrazzamenti con piante e arbusti sempreverdi a bassa
manutenzione che definiscono una sorta di filtro verde tra il traffico cittadino e la piazza.
La realizzazione di uno spazio raccolto e conviviale sarà uno degli obiettivi del progetto, sviluppato in particolare privilegiando delle panche continue in legno teak che si fronteggiano sulle due terrazze, piuttosto che delle sedute isolate. Il basamento delle panche sarà caratterizzato da un’illuminazione nascosta a strisce led (*vedi render notturno), mentre lo schienale è costituito dai muri stessi dei terrazzamenti. Lungo la terrazza di connessione con il sagrato della chiesa saranno installate tre grandi fioriere in teak con all’interno alberi a bassa statura, tipo magnolia giapponese, illuminati di notte da faretti nascosti led.
Il progetto prevede inoltre di sfruttare lo spazio sottostante la piazza realizzando delle sale a disposizione della comunità della Parrocchia del Buon Consiglio. L’accesso a tali ambienti sarà possibile da via Buonconsiglio, mediante una scala (con annesso servoscala per garantire l’accessibilità anche ai disabili) con parapetto su strada in vetro stratificato di sicurezza.
La sala più grande potra accogliere circa 60 persone, mentre ad un livello più basso vi sarà una saletta più piccola, servizi igienici e un piccolo deposito. Tali ambienti saranno illuminati dal basso, mediante dei lucernari calpestabili a filo pavimento in vetro mentre l’aereazione sarà garantita dai lucernari apribili inseriti all’interno dei terrazzamenti.
I materiali impiegati saranno perlopiù tradizionali, utilizzati in senso moderno, che permetteranno la realizzazione di un progetto contemporaneo ma che è allo stesso tempo ben inserito all’interno di un tessuto urbano che è tra i più antichi del paese.
Parco Urbano Consan
Il nuovo Parco Consan si sviluppa su una superficie di 5’530 mq.
Il progetto consiste in un parco multifunzionale in cui le diverse aree sono delimitateda percorsi sinuosi di 2 tipi:
• Percorsi pedonali con pavimentazione in ghiaietta drenante (* in grigio sulla planimetria);
• Percorsi jogging con pavimentazione in asfalto colorato antitrauma (* in arancione sulla planimetria).
L’idea generale è quella di creare un parco con aree distinte con funzioni diverse, per rispondere alle esigenze eterogenee degli abitanti del quartiere (bambini, ragazzi, sportivi, anziani, …). Il parco è inoltre caratterizzato da installazioni dal carattere giocoso e colorato, così da dare nuova vita a quello che oggi appare come un quartiere isolato, a carattere soprattutto
residenziale, dall’aspetto monotono, privo di verde e di spazi di aggregazione sociale.
Le funzioni previste consistono in:
• AREA CON CAMPO DI CALCIO A 5 di dimensioni 15 x 25 m (dimensioni minime previste dalla normativa di settore), con pavimentazione in erbetta sintetica e ghiaietta drenante nella zona circostante;
• AREA OPEN FITNESS con le seguenti attrezzature:
2 – Risveglio muscolare (modello Modo) macchina cardio per l’allenamento della resistenza, ma anche per il riscaldamento prima della corsa.
3 – Spalliera (modello Modo) attrezzatura per praticare streching
ed esercizi in sospensione da terra;
• AREA OPEN FITNESS caratterizzata da pavimentazione in gomma colata antitrauma colorata e attrezzata con giochi ed
installazioni di design, alcuni dei quali inclusivi ( cioè accessibili anche ai diversamente abili):
1 – Disco olandese – Modo
un disco in materiale antitrauma su cui salire anche in gruppo e divertirsi a girare intorno mantenendosi in equilibrio. Aiuta a coordinare i movimenti e a mantenere la posizione corretta.
2 – Non perdere il filo – Modo
un gioco costituito da una serie di tubi colorati, con altezze diverse, appositamente studiato per stimolare il bambino a completare il percorso acquisendo così maggiore manualità. E’ accessibile a tutti i bambini, abili e diversamente abili, influendo positivamente sull’aggregazione sociale.
3 – Trottole – Modo
un oggetto dalla forma morbida e giocosa, che riporta all’immagine della trottola. La sua forma bimorfa è stata studiata per dare origine ad una seduta flessibile, fissa o rotante, adatta a far giocare più bambini assieme.
4 – Arpa – Modo
una scultura urbana che, grazie alla percussione delle corde, darà origine a rumori diversi.. È accessibile anche ai bambini diversamente abili.
5 – Atria – Modo
un gioco che evidenzia il fattore sorpresa: il funghetto su cui si siede il bambino ne farà alzare un altro, senza però sapere quale.
6 – Scivolo Natura – Modo
uno scivolo diviso in due zone: salita con maniglie d’arrampicata e discesa a scivolata. Nel progetto del Parco Consan è collocato su una dunetta artificiale al centro dell’area giochi.
7 – Installazione di palloncini su palo in acciaio
Installazione di palloncini in materiale plastico su pali in acciaio, con altezze e colori differenti.
8 – Installazione di elementi in legno multistrato di forme e colori diversi
Installazione di elementi in legno multistrato fissati al suolo, con forme e colori diversi su cui i bambini si possono divertire a saltare seguendo percorsi diversi ed imparando a distinguere i differenti colori.
9 – Panche di forma circolare in cemento bianco e gomma colata colorata
Installazione di elementi in legno multistrato fissati al suolo, con forme e colori diversi su cui i bambini si possono divertire
a saltare seguendo percorsi diversi ed imparando a distinguere i differenti colori.
• AREA RELAX con chiosco di dimensioni 3×4 m a struttura prefabbricata in acciaio e rivestimento in doghe di legno,
tavolini e sedie disposti tra gli alberi che creano una zona ombreggiata.
• AREA CON VASCA D’ACQUA con installazione di barchette colorate di dimensione e colori diversi, disposte a pelo d’acqua e fissate al fondo della vasca con asta metallica. L’area circostante è pavimentata con ghiaietta drenante e arredata con panche in pietra ricomposta e legno.
• AREA CON ARBUSTI ED INSTALLAZIONE DI MATITONI COLORATI IN PALI DI LEGNO con installazione di barchette
colorate di dimensione e colori diversi, disposte a pelo d’acqua e fissate al fondo della vasca con asta metallica. L’area circostante è pavimentata con ghiaietta drenante e arredata con panche in pietra ricomposta e legno.
• AREA VERDE con prato o ghiaietta e alberi sempreverdi di medio ed alto fusto a bassa manutenzione (tipo eucalipto,
leccio, mirto, alloro, carrubo, corbezzolo, erica).
Le sedute che sono disposte lungo i sentieri e nelle diverse aree sono realizzate in pietra ricomposta e doghe di legno (tipo Giada di Metalco).
L’illuminazione è invece costituita da pali a stelo con lampade LED, disposti ogni 10-15 m lungo i sentieri.
Parco Naturale
Il presente progetto Re-Urban nasce dall’esigenza di rendere la città migliore dal punto di vista dell’accessibilità, della sicurezza e della vivibilità, pensando ad un programma di inclusione dal punto di vista esteso della parola, una crescita dove tutti i cittadini debbano sentirsi partecipi… parte integrante.
Di seguito il riepilogo di una parte degli interventi che saranno effettuati per rendere la nostra città un posto sicuro e compatto in cui vivere, dove l’accoglienza e l’inclusione restano i punti cardine del nostro percorso;
• Obiettivi e Criteri Progettuali con ubicazione delle varie aree
L’area verde situata nella zona centrale del paese, comprendente il parco giochi e il parco naturale, sarà oggetto di una serie di interventi di riqualificazione di seguito illustrati. Quelli riguardanti il parco naturale sono stati progettati e curati
in modo attento, tenendo in conto in modo particolare di essere meno invasivi possibili rispetto alla originaria impostazione naturalistica del parco stesso ed escludendo in maniera categorica lo spostamento degli alberi e delle piante esistenti.
Sono tutti interventi che mirano a trasformare quell’area verde in un autentico fiore all’occhiello del nostro paese, in grado di stimolare al proprio interno i momenti di svago, relax e socializzazione dei nostri concittadini, nonché di attirare per la bellezza paesaggistica dei luoghi, unitamente al comfort delle nuove strutture installate e ai nuovi servizi offerti
grazie ad esse, anche un numero
crescente di visite dai paesi limitrofi.
L’intero progetto del parco, oltre alle
zone di seguito evidenziate, prevede
l’adozione di ecocompattatori atti ad
accogliere tutto il fogliame residuo
della vegetazione, sufficienti punti di
raccolta differenziata, colonne di
servizio per cani con distributori di
sacchetti e raccolta sacchetti
contenenti l’organico, nonchè una
gradevole e bilanciata illuminazione
lungo tutte le aree e tutti i percorsi. • Riqualificazione Stagno con filtraggio acqua
In questo intervento è stata considerata la completa rimozione dello stagno esistente ormai fatiscente ed in cattivo
stato di conservazione e manutenzione, salvaguardando gli alberi presenti, eliminando la vegetazione ormai secca,
creando ex-novo una area sagomata, di gradevole aspetto, circondata da pietre bianche e inserimento di nuova
vegetazione, sistema nuovo di filtraggio acqua, per garantire sia alle persone che agli animali che vi abiteranno un
ambiente salubre e pulito. Inoltre l’area sarà delimitata da un grazioso recinto in legno di colore bianco, atto preservare
l’incolumità dei visitatori e a tenere al sicuro gli animali al suo interno. • Creazione Piazzola Ingresso al Parco da Via Buonconsiglio con annessa rampa di discesa per disabili.
Sempre attenti ad ascoltare le esigenze e le richieste dei cittadini si è pensato di creare una zona rientrante in
corrispondenza dell’ingresso di via Buonconsiglio, per agevolare lo stazionamento dei visitatori nell’attesa di entrare,
creando una successiva rampa con pedana di legno per garantire un agevole accesso alle persone diversamente abili,
munendola di protezioni laterali, rispettando le normative in merito alle pendenze e ai piani di riposo intermedi. • Riqualificazione e Ampliamento Area Ludica con inserimento di Giochi inclusivi
Molto attenti all’inclusione, è stata fatta particolare attenzione alle fasce di età più piccole, consentendo una completa
integrazione psicologica e fisico/motoria tra i bambini diversamente abili e normodotati, ampliando le aree ludiche con
sistemi di gioco avanzati, ideati specificamente per l’inclusione, adottando, oltre che ai playground di ultima concezione,
una pavimentazione a norma, ben inserita nel contesto giochi, il tutto sempre salvaguardando la natura. • Creazione di Area Fitness all’aperto con attrezzi condivisibili
Come per i piccoli, così per i “grandi”, si da la possibilità di praticare sport all’aperto con l’adozione di attrezzature di ultima
concezione, utilizzabili sia da persone diversamente abili che da normodotati, anche nella completa condivisione
contemporanea. Una intera isola sarà dedicata al benessere fisico e psicologico dei visitatori, nel completo rispetto
dell’ambiente. • Ricavo di un’Area dedicata all’Attività Libera e Gioco dei Cani
Come dimenticarsi dei nostri fedelissimi amici a quatto zampe!!!
In completa armonia con la natura, un’intera area sarà dedicata alle attività dei cani, dove vi sarà la possibilità di poterli
lasciare liberi in un ampio spazio, senza correre il rischio di perderli, infatti l’area in questione sarà completamente
recintata con zona filtro di passaggio, per tenere in sicurezza i nostri fedeli amici, allestendo poi la superfice con svariati
giochi al fine di divertire cane e padrone…e perché no..anche i visitatori al loro passaggio. • Riqualificazione Area Chiosco/Bar esistente con annessa Area Sedute
Un’area esistente dove si presenta un chiosco ottagonale adibito a servizio bar, sarà completamente riqualificata,
ristrutturando l’ormai invecchiato chiosco, mettendo in sicurezza la vecchia zona dove erano alcune sedute,
risistemando suolo e sottosuolo, restituendo colori gradevoli e ritocchi estetici al chiosco, installando una solida e sicura
struttura amovibile in legno, con copertura in legno e teli, abbellita con gradevoli corpi illuminanti, dove di saranno nuove
panche, tavoli e sedie in completo stile con tutta la struttura e perfettamente inserite nel contesto del parco.• Riqualificazione Area Chiosco/Bar esistente con annessa Area Sedute
Un’area esistente dove si presenta un chiosco ottagonale adibito a servizio bar, sarà completamente riqualificata,
ristrutturando l’ormai invecchiato chiosco, mettendo in sicurezza la vecchia zona dove erano alcune sedute,
risistemando suolo e sottosuolo, restituendo colori gradevoli e ritocchi estetici al chiosco, installando una solida e sicura
struttura amovibile in legno, con copertura in legno e teli, abbellita con gradevoli corpi illuminanti, dove di saranno nuove
panche, tavoli e sedie in completo stile con tutta la struttura e perfettamente inserite nel contesto del parco. • Creazione di nuova Area per Chiosco per servizi aggiuntivi con annesse Aree Sedute
L’ATOLLO…quale nome più indicato per una graziosissima e tecnicamente avanzata struttura adibita a servizio lounge
bar e stuzzicheria dolce/salato, dove due eleganti percorsi guidano i visitatori verso due aree con sedute lounge dal
grande comfort e di grande eleganza.
L’intera struttura autoportante, progettata dai migliori esperti del settore, regaleranno una vera e propria chicca estetica
e funzionale al nostro parco, incuriosendo i visitatori, invitandoli a trascorrere del piacevole tempo mentre i loro figli di
divertono in totale tranquillità nella vicina area giochi. Il contesto sarà abbellito con una soffusa illuminazione e annegata
nella bellezza delle piante nei vasi circostanti.
Rotonde (rotatoria Zona Buonconsiglio, rotatoria Via Santa Maria)
• Messa in Sicurezza incrocio Via Casoni Marna/ Via Santa Maria La Carità con esproprio e rotatoria per mezzi pesanti.
Grande attenzione è stata posta alla sicurezza di tutti cittadini e passanti della nostra cittadina.
Uno dei maggiori pensieri che affligge la sicurezza delle nostre strade e quello rivolto all’incrocio che unisce via Casoni
Marna con via Santa Maria la Carità, incrocio di passaggio di mezzi pesanti nonché causa di gravi incidenti.
In virtù di questi ultimi, si pensa di intervenire adottando una soluzione drastica e definitiva, inoltrando l’esproprio di
alcune centinaia di metri quadri di un’area privata, inserendo un sistema rotazionale in rispetto delle vigenti norme sulla
sicurezza stradale, inserendo una rotatoria del diametro di ml.10, garantendo una corsia minima larga almeno 8 metri, sia
in corrispondenza della rotatoria che in raccordo con le strade esistenti.
L’adozione di questa soluzione avrà il compito di consentire un’agevole manovra di rotazione dei mezzi pesanti da e verso
Via Santa Maria la Carità (direzione Castellammare) e via Casoni Marna, e di creare un notevole punto di rallentamento di
tutti i veicoli evitando spiacevoli incidenti. • Messa in Sicurezza incrocio Via Salese/Via Carrafiello con inserimento rotatoria.
Restando in tema di sicurezza sarà adottata una rotatoria appoggiata nell’incrocio VIA SALESE / VIA CARRAFIELLO, per
consentire una maggiore scorrevolezza del traffico ed evitare il rischio di incidenti stradali, come da eventi pregressi, la
rotatoria rispetta le normative in essere, con un diametro di m. 3 ed una corsia di m.4 in raccordo con le adiacenti strade,
sarà effettuato un piccolissimo esproprio per un totale di circa 20mq., con conseguente miglioramento della visibilità in
corrispondenza dello stesso incrocio.
Sarà inoltre livellata la piccola strada Via Aiello, intervento di manutenzione già necessario per lo stato in cui versa
attualmente. L’aspetto non meno interessante di questo intervento è il notevole risparmio economico in relazione al
vecchio progetto di sistemazione.
Il futuro di un paese è legato alla crescita del livello culturale dei suoi abitanti.
L’istruzione e la conoscenza creano consapevolezza e, quindi, capacità di scelta fondamentali per la vita di ognuno. Compito dell’amministrazione è quello di supportare questa funzione, sostenendo e rendendosi parte attiva per gli Istituti nella progettazione e realizzazione di percorsi formativi pienamente rispondenti ai bisogni educativi dei giovani abatesi e alle richieste del mondo del lavoro.
La presenza sul territorio di strutture scolastiche valide e polivalenti, inoltre, garantisce un più semplice e sereno svolgimento di attività istruttive e didattiche, garantendo una migliore razionalizzazione del tempo libero.
Scopo principale del nostro programma sarà quello di dare vita a un moderno Istituto Medio Superiore a Sant’Antonio Abate, possibilmente a più indirizzi, svolgendo concrete azioni di sollecito nei confronti della Provincia, Regione e Provveditorato agli Studi, al fine di stanziare le risorse necessarie e procedere definitivamente e concretamente con i lavori. Proporremo, inoltre, la creazione di un Asilo Nido Comunale, esigenza emersa dagli incroci dei dati demografici per fascia di età con le strutture esistenti sul territorio.
Si punta a rinnovare e potenziare la scuola, sia in riferimento alle infrastrutture, sia nel senso più profondo di ammodernamento e innovazione nel metodo scolastico, che accompagnerà i nostri figli verso un mondo del lavoro sempre più dinamico ed esigente, sempre più alla ricerca di abilità pratiche a discapito di quelle più teoriche.
Verranno rese agibili e quindi utilizzabili le strutture scolastiche ad oggi inutilizzate per problemi manutentivi.
I nostri ragazzi meritano di frequentare edifici adeguati. Particolare attenzione verrà posta nei confronti della manutenzione e dell’ammodernamento dei plessi scolastici, delle attrezzature e dei servizi di gestione ad esse connesse.
La nostra proposta per la scuola e l’istruzione in generale prevede questi punti:
• Mettere in atto tutte le strategie possibili per la realizzazione del nostro Istituto di Scuola Superiore;
• Studio e predisposizione di tutti gli atti per la formazione di una sezione di asilo nido e di una sezione Primavera.
A questo proposito occorre rilevare quanto sia importante una comune visione di fondo sul ruolo della scuola della prima infanzia, da individuare non solo e non tanto sulla trasmissione dei saperi, quanto nella formazione di atteggiamenti, utili per creare i presupposti indispensabili per il futuro apprendimento dei piccoli.
• Una nuova serie di interventi sugli edifici già attivi, con un ordine di priorità legato in primo luogo alla sicurezza e all’igiene e, successivamente, a garanzia della buona vivibilità degli ambienti;
• Promuovere servizi di orientamento per gli alunni delle superiori, facilitando la possibilità di prendere parte a stage aziendali e a nuove realtà lavorative;
• Interscambi tra istituti italiani e stranieri, al fine di internazionalizzare la preparazione degli studenti più meritevoli, fornendo loro una preparazione europea di ampio respiro;
• Abbattimento delle barriere architettoniche esistenti, così da rendere tutti i servizi, scolastici e non, facilmente fruibili alle persone con disabilità;
• Istituzione di un servizio di assistenza sociale in costante contatto con le scuole, atto a
rilevare e sostenere, congiuntamente agli insegnanti, i casi più critici che si presentano;
• Una maggiore attenzione per la qualità del servizio mense, l’igiene nelle strutture scolastiche e la manutenzione degli edifici;
• Maggiore cura degli spazi esterni, della manutenzione e fornitura di attrezzature didattiche convenzionali, di attrezzature informatiche e telematiche ove non presenti;
• Organizzazione e promozione di attività extra scolastiche rivolte all’educazione civica e alla diffusione dei valori della convivenza;
• Organizzazione e realizzazione di campi estivi per ragazzi delle scuole elementari e medie, finalizzati all’insegnamento di attività sportive e di nuove tematiche utili all’introduzione nel mondo del lavoro, allo sviluppo del senso civico, coinvolgendo i giovani soprattutto durante l’orario lavorativo dei genitori;
Particolare attenzione verrà posta altresì alla sicurezza nelle scuole, sia con programmi condivisi con le FF.OO. per una continua prevenzione su atti criminosi all’interno e/o nei pressi dei plessi scolastici, sia mediante l’inserimento dei Nonni Civici, già largamente impiegati nell’ausilio all’attraversamento pedonale e alla segnalazione di fenomeni anomali.
In altri Paesi la scuola rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per studenti e famiglie. La scuola va intesa sempre più come luogo di socializzazione e di incontro che va al di là delle normali funzioni scolastiche, promuovendo attività sportive ed eventi, anche serali, consentendo così agli studenti di incontrarsi e divertirsi in un luogo sicuro e
controllato.
Allo scopo di poter rendere fattibili le proposte sopra riportate si provvederà a tenere sempre alta l’attenzione verso le opportunità garantite dall’accesso ai fondi resi disponibili dall’Unione Europea.
La cultura è certamente la carta d’identità di una comunità e per questo pensiamo che l’amministrazione debba essere nello stesso tempo promotrice d’iniziative culturali e sostenitrice di chi oggi a Sant’Antonio Abate fa già cultura.
Il paese ha associazioni che svolgono attività ricreative, culturali e di aggregazione ma tutto il loro impegno e sforzo molto spesso non genera una partecipazione più ampia rispetto a quella dei soci.
È necessario valorizzare l’associazionismo esistente, privilegiando l’incontro tra le diverse associazioni, incentivando un lavoro collaborativo e dando visibilità alle iniziative promosse, così da favorire la partecipazione di tutti i cittadini. Il complesso delle attività dovrà inserirsi in percorsi organici, comuni e condivisi e non limitarsi ad interventi sporadici e slegati tra loro. In sintesi bisogna favorire la crescita culturale del paese, valorizzando le proposte esistenti e facendo in modo che le nuove siano di potenziamento e complementari ad esse.
E’ importante anche riservare più attenzione ai beni culturali e alla tutela più efficace delle infrastrutture storiche come Villa Cuomo, la Congregadell’Immacolata Concezione e l’insediamento dei Casoni Marna.
Sempre nel capitolo della cultura rientra la crescita della conoscenza da parte della popolazione delle lingue straniere.
Il saper parlare lingue estere rende le persone più aperte, più ospitali e sicuramente favorisce il turismo. A questo scopo promuoveremo una serie di iniziative di aiuto alla diffusione delle lingue straniere, in particolare l’Inglese.
Sono i giovani che debbono cambiare questo paese ed è ai giovani che la politica deve rivolgersi, ponendo la più grande attenzione alle loro problematiche ed alle loro esigenze. Sant’Antonio Abate è un paese poco ospitale per i giovani: pochi spazi, pochi locali, pochi punti di ritrovo. I giovani vanno ascoltati nelle loro proposte in un rapporto di sussidiarietà.
Al di fuori delle Parrocchie e di qualche circolo, non esistono altre occasioni di incontro, di aggregazione, di discussione sui problemi e sui pericoli che quotidianamente si trovano ad affrontare.
Le Parrocchie quindi vanno sostenute e coinvolte in modo pratico nelle decisioni del Comune in materia di politica giovanile, in quanto fondamentali guide nella crescita sana dei giovani, nella lotta alla devianza minorile oltre che come punto di riferimento per le famiglie in crisi.
Queste ultime infatti, prima che all’istituzione comunale, si rivolgono ai parroci che divengono perciò puntuali conoscitori delle situazioni di bisogno o degrado e delle necessità di intervento all’interno del territorio.
Con il coinvolgimento dei giovani abatesi nella fase della concezione e realizzazione, contribuiremo a sponsorizzare iniziative culturali ed artistiche (concerti, cineforum, eventi) da loro stessi promosse e suggerite, in modo da valorizzare sia forme d’espressione che altrimenti rimarrebbero ghettizzate sia giovani talenti del nostro territorio.
Attenti a non preparare soluzioni precostituite creeremo occasioni di confronto tra loro e “i Grandi” (Consulta).
Si propone di:
• Sponsorizzare/incentivare manifestazioni culturali all’aperto (musica, cinema, teatro, mostre, mercatini) in tutto il paese;
• Istituire le notti bianche abatesi con una programmazione di eventi, apertura negozi fino a tarda ora tramite pubblicità che permetta di attirare maggiori flussi turistici;
• Potenziare i servizi della Biblioteca Comunale, rendendola un centro polivalente e multimediale promuovendone così la fruizione; riprogrammare gli orari e l’ utilizzo della stessa, aprendola anche nelle ore serali e proponendola come luogo per specifici eventi culturali;
• Porre maggiore attenzione all’arte e agli artisti locali, promuovendo eventi quali mostre d’arte e fotografiche, concorsi di narrativa e di poesia, concerti, manifestazioni teatrali utilizzando, prevalentemente, gli spazi comunali;
• Supportare e stimolare la nascita di officine creative (laboratori, sale prove) partendo da quanto già presente;
• Mettere a disposizione di associazioni culturali e scuole, gratuitamente le piazze e gli spazi comunali per l’organizzazione di eventi da loro promossi. Rendere maggiormente fruibili tutti gli spazi culturali del paese;
• Privilegiare la consulenza di giovani professionisti locali (grafici, art designer) per realizzare le campagne pubblicitarie degli eventi.
Fiera Abatese e Sagra
La sagra e la fiera rappresentano la storia, la cultura, le tradizioni, la sana appartenenza al territorio, sono i “nostri beni
immateriali”. Tutti noi abbiamo l’obbligo di trasmetterli alle nuove generazioni con l’auspicio che sappiano divenirne
custodi attenti per una comunità migliore e unita.
Da amministratori cominceremo delineando un gruppo di lavoro forte e carico dell’entusiasmo, della convinzione e
dell’attenzione massima verso tutti gli aspetti organizzativi del nostro evento più famoso. Un team che sarà composto
da tecnici, storici, docenti e imprenditori che, in collaborazione con l’amministrazione, sappiano ideare in tempi brevi un
nuovo e più attraente format della manifestazione.
Il nostro primo obbiettivo è un ritorno alle origini delineando un evento che sappia nuovamente emozionare, attraverso
la fierezza e la pienezza espressiva dei nostri tempi passati, la rivisitazione dell’accensione del cippo in una nuova chiave
artistica, il rinnovamento della benedizione degli animali, la suggestione del fuoco nel ruolo di protagonista e il suono
delle tammorre che accompagnava il canto dei contadini intenti al lavoro dei campi. Tutti elementi imprescindibili e di
forte legame al nostro Santo Patrono. Una rivisitazione in chiave magica che offra la possibilità di rivivere l’evento lungo
le nostre strade, in una veste nuova, in un incanto artistico e suggestivo senza eguali.
Rafforzare, poi, l’organizzazione attraverso la scoperta prima e l’invito poi, di parte dei comuni italiani che hanno legami e
tradizioni legate alla figura di Sant’Antonio Abate, dai quali attingere e condividere novità, e e con i quali suggellare
un’affezione sempre più forte al nostro Santo Patrono.
Vogliamo che tutte le attività produttive presenti sul territorio, incentivandole economicamente, possano partecipare ed
essere presenti in fiera. Priorità assoluta sarà coinvolgere le eccellenze del comprensorio: gli artigiani dell’intarsio
sorrentino, del ferro battuto, del legno, della pietra lavica, le cantine vinicole, i pastai, i florovivaisti, gli imprenditori agricoli e
tanti altri protagonisti del nostro amato paese. Al pari dei giovani e alla scoperta delle tradizioni e delle usanze dei nostri avi.
“ Sant’Antuòno tecchete ‘o vviecchio e damme ‘o nnuovo “
La storia di un proverbio nato fra le mura dei nostri antenati che suggella nei ricordi dei cittadini l’inizio della sagra.
Momento dell’anno atteso per macellare il maiale adulto e cogliere l’occasione della fiera per acquistarne uno di tenera
età. Il maiale era infatti assurto a fondamento essenziale della vita delle famiglie abatesi.
“A Sant’Antuno ogne puorche è bbuono”
A Sant’Antonio Abate ogni momento è buono per ammazzare il maiale. Detto della saggezza contadina per indicare la
stagione in cui cominciare a preparare gli insaccati. Tutto ciò che si ricavava dal maiale era un bene durevole da
condividere con i parenti e con gli abitanti del cortile.
Il maiale resta il simbolo della rinomata Sagra della porchetta, giunta alla sua quarantesima edizione e ormai in connubio
indissolubile con la nostra festa patronale. In tal senso l’obiettivo primario, in un paese come il nostro all’avanguardia nel
campo della macellazione delle carni, resta quello di una produzione totalmente locale di una porchetta artigianale,
mettendo al bando la “colonizzazione” della pur ottima porchetta di Ariccia.
Inoltre, l’organizzazione pre-evento dovrà muovere i suoi primi passi in netto anticipo rispetto alla data del 17 gennaio. Il
giusto tempo per delineare un profilo organizzativo impeccabile, un percorso gastronomico che miri a far conoscere i
prodotti tipici del territorio con ospiti d’eccezione in grado di esaltare la valenza della sagra. “Crescere condividendosi”: un’iniziativa valida per poter invitare ogni anno, tramite accordi istituzionali, una regione
italiana cosi da dare l’opportunità ai nostri operatori di conoscere e confrontarsi con altre realtà produttive.
Dunque un nuovo format di Sagra della porchetta. Emozionale e suggestivo.
Una riqualificazione generale della Fiera campionaria che determini un taglio netto con il profilo pregresso.
Una rivisitazione in una valente chiave attrattiva che punti a restare fedele alle tradizioni, alla conoscenza dei prodotti
tipici del territorio, alla sua identità gastronomica, volta alla pubblicizzazione delle nostre attività produttive piuttosto che
commerciale in una versione bizzarra e di molteplice natura. Una ripartizione per settori che sappia mantenere alta e
compiaciuta l’attenzione dei visitatori.
La fiera campionaria sarà composta da 3 aree satelliti di potenziamento:
AREA TEATRO E SPETTACOLI:
• oculata organizzazione facente capo ad un responsabile nominato per gestire l’intera programmazione degli spettacoli;
in ciò sarà preservata la volontà di garantire spazio ai gruppi scolastici ed associativi del territorio; è, infatti, solo grazie al
coinvolgimento dell’agenzia educativa più importante del territorio, la scuola, che si potranno coinvolgere ed appassionare
tutti i ragazzi nella riscoperta e nella valorizzazione della figura di riferimento del nostro paese: Sant’ Antonio Abate;
• le fasce orarie serali dell’area teatro/spettacoli saranno destinate ad ospiti in grado di garantire una più costante
affluenza partecipativa all’evento, il cui richiamo attrattivo e di interesse deve essere esteso ben oltre i confini della
nostra città.
AREA FOOD:
• predisposizione di stand gastronomici con spazi e postazioni maggiormente confortevoli ed adatti ad offrire adeguata
accoglienza ai visitatori;
• intrattenimento musicale ed artistico da tavolo;
• show cooking.
AREA LUDICA:
• rivisitazione del piano giostre e attrazioni per giovani e bambini.
La nuova fiera campionaria sarà il risultato di una strategia culturale mirata ad affermare Sant’Antonio Abate come
“territorio dalle molteplici risorse”. Con questa finalità sarà concepito e realizzato uno spazio ad alta identità simbolica,
una vetrina sulla nostra identità cultuale, storica e commerciale.
Una nuova realtà verso la quale non vediamo l’ora di proiettarci insieme alla nostra città.
Carnevale Abatese
Alla riscoperta delle tradizioni e della cultura del proprio territorio
La diffusione della cultura e delle tradizioni popolari deve tornare ad essere il primo ingrediente per dar vita ad una comunità
coesa, attiva e vivace.
Il Carnevale Abatese, una delle ricorrenze più sentite dalla nostra città e parte integrante della nostra cultura, ogni anno
registra sempre più consensi per l’originalità e la maestranza artistica che ci mettono gli abatesi per organizzarlo.
Un evento così bello e sentito che può e deve essere connotato tra i più storici e prestigiosi in Italia.
Il nostro primario obiettivo sarà quello di elevare il nostro splendido Carnevale trentennale, diffondendolo il più possibile per
portarlo alla ribalta dei migliori palcoscenici regionali e nazionali.
Come intendiamo farlo?
Il nostro primo passo sarà di volere fortemente un’Associazione del Carnevale Abatese, un gruppo coeso di tutti gli addetti
e gli appassionati di questa ricorrenza, riuniti per tutelare e progettare azioni utili alla massima valorizzazione della nostra
tradizione carnevalesca.
Così facendo, recuperiamo un momento di grande aggregazione e partecipazione, collaborando con le parrocchie
cittadine e le famiglie abatesi che, non dimentichiamocelo, restano un grande riferimento per i giovani del territorio.
Il nostro auspicio è quello di recuperare questa bella tradizione e attrarre sempre di più le visite dai comuni limitrofi,
rispetto ai quali dobbiamo essere un riferimento.
L’Amministrazione sarà attiva per i seguenti punti:
• Istituire un tavolo tecnico organizzativo pre-evento, vista sempre la più urgente necessità di mettere a confronto punti
di vista diversi per programmare, gestire al meglio e valutare azioni complesse;
• Fissare i primi incontri ed il mandato operativo all’evento almeno 120 giorni prima della data, per pianificare al meglio
tutte le fasi organizzative e stabilire gli incarichi;
• Garantire la disponibilità di sedi adeguate per l’elaborazione dei carri in cartapesta e di tutte le attività manuali che li
connotano;
• Coinvolgere le scuole e potenziare la formazione delle risorse umane coinvolte con corsi di cartapesta che incentivino
l’inserimento di nuove risorse umane a cui tramandare l’arte acquisita. La scuola, quindi, non sarà più destinata solo agli
studenti, ma anche alla cittadinanza, polo di aggregazione delle comunità locali dove ritrovarsi e confrontarsi.
• Incentivare e favorire le attività commerciali abatesi legate alla tradizione carnevalesca attraverso azioni concrete di
coinvolgimento.
A questo proposito, il Carnevale Abatese sarà il frutto della collaborazione tra l’amministrazione comunale ed i
commercianti che parteciperanno attivamente all’allestimento del cartellone dell’evento
Maschera, musica, balli e colori in ogni dove: un Carnevale che possa essere tutt’uno con la città ed i suoi cittadini!
Spettacoli ed Eventi culturali
Si propone di:
• Sponsorizzare/incentivare manifestazioni culturali all’aperto (musica, cinema, teatro, mostre, mercatini) in tutto il
paese;
• Istituire le notti bianche abatesi con una programmazione di eventi, apertura negozi fino a tarda ora tramite pubblicità
che permetta di attirare maggiori flussi turistici;
• Potenziare i servizi della Biblioteca Comunale, rendendola un centro polivalente e multimediale promuovendone così la
fruizione; riprogrammare gli orari e l’ utilizzo della stessa, aprendola anche nelle ore serali e proponendola come luogo per
specifici eventi culturali;
• Porre maggiore attenzione all’arte e agli artisti locali, promuovendo eventi quali mostre d’arte e fotografiche, concorsi
di narrativa e di poesia, concerti, manifestazioni teatrali utilizzando, prevalentemente, gli spazi comunali;
• Supportare e stimolare la nascita di officine creative (laboratori, sale prove) partendo da quanto già presente;
• Mettere a disposizione di associazioni culturali e scuole, gratuitamente le piazze e gli spazi comunali per
l’organizzazione di eventi da loro promossi. Rendere maggiormente fruibili tutti gli spazi culturali del paese;
• Privilegiare la consulenza di giovani professionisti locali (grafici, art designer) per realizzare le campagne pubblicitarie
degli eventi.
Turismo
Perché Sant’Antonio Abate può essere un paese che guarda al turismo?
La risposta è nella sua vicinanza ai principali poli turistici della Campania: Pompei ed Ercolano in particolare, ma anche
Napoli, Salerno, la Penisola Sorrentina e quella Amalfitana e le Isole).
Questa straordinaria collocazione geografica va sfruttata al meglio per ridare vita e slancio al commercio e all’economia
della nostra città. La valorizzazione e l’esaltazione di questa sue peculiarità, soprattutto in funzione ricettiva, sarà uno dei
punti fondamentali del nostro programma per Sant’Antonio Abate.
In questa prospettiva, andremo a verificare e, lì dove possibile, snellire dal punto di vista urbanistico e burocratico, le
opportunità di costruire e/o di riconvertire l’esistente in strutture ricettive e in attività extra alberghiere (B&B, casa
vacanze, affittacamere), usufruendo della formula “dell’albergo diffuso, con un occhio di riguardo rivolto alla
riqualificazione e valorizzazione dei piccoli borghi abatesi.
Saranno, inoltre, studiate a fondo le opportunità che derivano dalla nostra adesione al Distretto Turistico “Pompei, Monti
Lattari e Valle del Sarno”, risalente al 2016, per aprire nuove prospettive e occasioni per il nostro comparto turistico
locale, visto l’indiscutibile valore del patrimonio archeologico e dei luoghi di culto presenti a pochi chilometri dalla
nostra città, oltre alle Ville Romane rinvenute nell’Ager Stabianus, tra cui la nostra villa Cuomo in via Casa Salese.
I Distretti Turistici possono rappresentare uno strumento per agevolare gli operatori del settore, economici e sociali, a
fare rete, favorendo la crescita professionale insieme allo sviluppo di una cultura e strategia turistica più forte e coesa.
Possono, inoltre, essere definiti come “zone a burocrazia zero”, ovvero zone in cui sono concesse una serie di
agevolazioni per gli imprenditori operanti al loro interno. Sant’Antonio Abate deve essere protagonista: attraverso la
cultura e la promozione di eventi in grado di far crescere la città. Le manifestazioni e gli eventi organizzati a scopo
turistico devono essere tutti finalizzati alla promozione del territorio e delle sue eccellenze, tralasciando quelli che non
danno riscontro in termini di presenze ed arrivi.
Anche in questo caso, è fondamentale una strategia preventiva che permetta la selezione di eventi coerenti con
l’immagine che si vuole offrire della nostra città.
Occorrerà confrontarsi con un mercato turistico sempre più complesso e intendiamo
farlo seguendo questi punti cardine:
• Aumentare la qualità e l’offerta dei prodotti e dei servizi offerti in ambito turistico;
• Incentivare la promozione ed il marketing turistico e territoriale, attraverso concrete
azioni di diffusione degli eventi e delle strutture ricettive;
• Creare le condizioni per incentivare la permanenza media del turista di passaggio;
• Creare e mantenere una rete di partner turistici solida e costruttiva, tenendo sempre
sotto controllo l’indice di gradimento e le recensioni lasciate sul nostro paese e le sue
strutture;
• Rivalutare i servizi che offriamo al turista attraverso il filtro dell’accoglienza, sforzandoci
di capire quali siano effettivamente le sensazioni che trasmettiamo ai visitatori: qualità dei servizi, prezzi, aspetto
ambientale ed architettonico del territorio.
programmatiche:
• Individuazione di area e richiesta di finanziamento per la costruzione della nuova cittadella scolastica, con
riqualificazione e adeguamento sismico-ambientale dell’attuale struttura da destinare, in fase successiva, a scopi di promozione sociale e culturale;
• Censimento degli immobili Privati che, da almeno 10 anni, versano in stato di conclamato abbandono. Apertura di un tavolo di confronto progettuale permanente con tutti gli stakeholders interessati, al fine di definire delle misure quadro per il recupero delle volumetrie in stato di conclamato abbandono. L’obiettivo di tale tavolo permanente, sarà la raccolta
di manifestazioni d’interesse per la potenziale e concordata trasformazione di tali Volumetrie abbandonate in attrezzature di pubblica utilità (Parcheggi, verde attrezzato, Orti urbani, Centri di aggregazione, Alberghi Diffusi, etc);
• Nel quadro di una rigorosa e trasparente gestione dei fondi pubblici, ci impegniamo a utilizzare la leva fiscale (Imu, Tares, Addizionale Irpef) per incentivare l’attuazione delle misure quadro di cui al Punto 2;
• Modifiche sostanziali al PUC proposto dall’Amministrazione “Varone”, volte a incentivare l’eco-sostenibilità degli interventi ed il recupero di volumetrie e superfici da dedicare ad attrezzature Pubbliche con focus speciale su parcheggi e parchi verdi; Redazione di un piano del traffico, da integrare con il PUC;
•Analisi del traffico nelle strade principali e recupero di stalli per posti auto attraverso ottimizzazione della distribuzione dei marciapiedi;
• Modifiche al redigendo RUEC (Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale), con previsione, almeno per il centro storico, di un piano del colore, volto a migliorare il decoro del centro storico della nostra città;
• Rimodulazione in termini di volumetrie e superfici delle aree industriali periferiche previste dal PUC, privilegiando investimenti produttivi volti alle nuove tecnologie ambientali; Rimodulazione in termini di volumetrie e superfici delle aree industriali centrali previste dal PUC, privilegiando investimenti produttivi volti all’attrazione di investimenti nel campo alberghiero, turistico recettivo/B&b;
• Utilizzo dello strumento urbanistico denominato P.U.A (Piano Urbanistico Attuativo), di iniziativa sia pubblica che privata, per rendere il processo di riqualificazione urbanistico trasparente e condiviso;
• Rendiamo più efficiente ed efficace l’informatizzazione delle procedure per il disbrigo delle pratiche edilizie;
• Rendiamo finalmente operativa la consulta di operatori del settore (tecnici, Imprese e Politici) edilizio al fine di rendere condiviso, trasparente e permanente il processo di riqualificazione sostenibile della nostra città;
• Individuazione di risorse proprie e di fondi europei, volti alla valorizzazione di percorsi attrezzati della Salute, attraverso il collegamento dell’area limitrofa al Cimitero, con la parte pedemontana dei comuni Limitrofi. L’obiettivo è costruire un percorso pedonale attrezzato che parta dall’area cimiteriale e, attraverso Via Cottimo, Via Cuparella, la villa Comunale, Via
Buonconsiglio, Via casa Aniello, si raccordi con Area pedemontana dei Comuni Limitrofi.
Edilizia scolastica
Si provvederà ad una serie di interventi di miglioramento presso tutte le strutture scolastiche comunali.
In particolare, si procederà a lavori di ristrutturazione, di adeguamento alle norme sulla staticità e la sismicità degli edifici,
e alla loro riqualificazione energetica, puntando da quest’ultimo punto di vista ad una loro autonomia di
approvvigionamento.
I fondi necessari per attuare simili interventi sono già stati individuati dopo un attento studio della situazione finanziaria
del nostro Comune, tra le disponibilità attuali del bilancio comunale. Fermo restando che, da questo punto di vista, dopo
il nostro l’insediamento, si provvederà ad intraprendere da subito un’azione amministrativa specifica finalizzata ad
intercettare tutte le fonti di finanziamento esterne rivolte alla riqualificazione del nostro patrimonio scolastico, obiettivo
prioritario del mandato amministrativo.
Discorso a parte, sicuramente più approfondito, richiederà il caso della scuola A. De Curtis. Come è ormai noto il progetto
della sua demolizione e ricostruzione ha segnato l’interno mandato amministrativo che volge al termine, determinando
anche importanti fratture politiche all’interno della maggioranza amministrativa uscita vittoriosa dalle ultime elezioni
comunali del 2014. Su questo punto la nostra linea è sempre stata ferma e chiara, ossia: siamo sempre stati contrari alla
demolizione e ricostruzione di quel plesso scolastico nello stesso luogo.
Ancor più per l’investimento complessivo preventivato: circa 6 milioni di euro. Si è proposto, a più riprese, non venendo
ascoltati, di puntare in ogni modo al recupero della struttura esistente, se possibile e a costi ragionevoli. In alternativa, si
è indicato, data la cospicua spesa totale preventivata, di puntare alla costruzione di un plesso scolastico in un luogo
diverso da quello attuale, una zona adeguata ad accogliere una struttura scolastica moderna (per maggiori spazi a
disposizione e migliori condizioni di viabilità), in grado di rappresentare eventualmente anche un primo passo di una
futura Cittadella scolastica. Ben consapevoli che tutto questo richiederebbe sicuramente più tempo per giungere alla
sua concreta realizzazione, siamo altrettanto convinti che offrirebbe però di sicuro alle nostre generazioni future un
patrimonio scolastico sicuramente al passo con i tempi, giustificando anche un investimento molto oneroso per le casse
comunali ed i contribuenti abatesi.
Quanto al fattore tempo, va aggiunto poi che l’amministrazione uscente, portando avanti sin dai primi giorni del suo
insediamento (giugno 2014) il progetto di demolizione e ricostruzione in precedenza detto, è giunta ad oggi, dopo cinque
anni, senza aver eseguito alcun tipo di importante intervento su quel plesso scolastico e con una serie di procedure
messe in atto, tra cui quella relative alla progettazione più volte variata e rettificata negli anni.
Tutto ciò premesso, fermo restando la nostra convinzione immutata, sopra esposta, riguardo al destino migliore del
plesso scolastico A. De Curtis, se avremo la responsabilità del governo cittadino toccherà comunque valutare in via
preliminare lo stato di tutte le procedure già messe in cantiere dall’amministrazione uscente e i margini di manovra reali,
evitando di gravare sulle casse comunali, di correggere l’indirizzo amministrativo ereditato, da noi – come sottolineato –
non ritenuto quello migliore per il futuro del nostro paese e, soprattutto, dei nostri giovani.
Viabilità
La presente relazione illustra un possibile scenario alternativo all’attuale assetto viario del Comune di Sant’Antonio
Abate, proponendo una serie di modifiche che potrebbero impattare in maniera positiva sul problema della congestione
stradale e, soprattutto per sviluppare la mobilità sostenibile, come ZTL, aree pedonali e percorsi ciclabili.
Gli obiettivi che si intendono raggiungere con la presentazione di questo nuovo assetto viario sono pertanto i seguenti:
• Eliminazione del flusso di traffico che attraversa il centro cittadino;
• Fluidificazione del traffico, attraverso l’eliminazione dei punti di conflitto e sovrapposizione di flussi veicolari;
• Razionalizzazione degli schemi di traffico, partendo dall’assunto che la viabilità cittadina ha una rete stradale di ridotta larghezza;
• Possibilità di creare ZTL e aree pedonali;
• Creazione di una rete di percorsi ciclabili.
L’approccio progettuale adottato per risolvere le criticità è stato:
• Definizione di anelli di circolazione a senso unico;
• Riduzione dei punti di conflitto alle intersezioni;
• Limitazione dei punti di accesso all’area centrale.
Le ipotesi progettuali saranno suddivise in funzione delle aree interessate. degli eventi. Area Via Scafati direzione centro
L’arteria principale dell’area nord è Via Scafati, che sarà a senso unico in direzione centro a partire dall’intersezione con
Via Giovanni Falcone. Contestualmente, abbiamo le seguenti modifiche alla viabilità:
• Via Giovanni Falcone senso unico verso Santa Maria la Carità nel tratto compreso tra Via Marna e Via Scafati, verso
Angri nel tratto opposto;
• Via Casa Attanasio senso unico in direzione Scafati;
• Via Marna senso unico in direzione Scafati;
• Via Paolo Borsellino divergente da Via Scafati;
Inoltre, potrebbe essere possibile pedonalizzare Via Cavour.
Area Via Scafati direzione Scafati
In questa configurazione, si confermano gli schemi viari ad anelli previsti già nel Piano del Traffico 2003 (con i sensi di
marcia nell’ordine delle strade):
• Via Circumvallazione – Via Paludicelle – Via Quasimodo – Via Scafati (doppio senso);
• Via Giovanni Falcone – Via Masseria Lenza – Via Fosso del Mulino – Via Casoni Marna. Area sottostante Via Roma/Via Nocera
L’assetto viabilistico deve tenere necessariamente della vicinanza con lo svincolo di Angri dell’Autostrada, e di vincolare
l’accesso al centro come definito nelle ipotesi di progetto. Per tale motivo si è ipotizzata questa configurazione:
• Anello di circolazione Via Circumvallazione – Via Paludicella – Via Cesano – Via Casa D’Auria;
• Via Casa D’Auria (da Via Cesano) senso unico in direzione centro
• Via Paludicella (tra Via Circumvallazione e Via Paludicella) senso unico in direzione Via Nocera
• Via Don Josè Mascolo senso unico in direzione Angri
• Via Villani senso unico in direzione Via Cesano, con ritorno in Via Carrara
• Via Cesano senso unico in direzione centro
Area sovrastante Via Roma/Via Nocera
Per evitare il traffico di attraversamento, almeno in una direzione di marcia, si è ipotizzato di creare un anello di
circolazione orario Via Roma – Via Casa Varone – Via Buonconsiglio (doppio senso) – Via Lettere.
Contestualmente la viabilità a contorno cambia secondo il seguente schema:
• Via Lettere (da Via Buonconsiglio) in direzione centro
• Viale Kennedy in direzione Via Casa Aniello
• Via De Luca in direzione Via Roma
• Via Casa Aniello in direzione Via Buonconsiglio
• Via Casa D’Antonio in direzione Via Roma e Via Casa Varone in
direzione Via Buonconsiglio
• Via Madonna di Fatima in direzione Via Casa Aniello
Si possono creare 2 aree pedonali: Via Lettere (da Viale Kennedy) e
Via Dante Alighieri. Area tra Via Santa Maria la Carità e Via Stabia
L’area compresa tra Via Santa Maria la Carità e Via Stabia presenta la maggiore concentrazione di traffico, considerato che
sono i principali assi di attraversamento est-ovest del Comune. Per ovviare pertanto ai fenomeni di congestione veicolare
e ai frequenti conflitti alle intersezioni, anche in questo caso si è optato per una serie di percorsi ad anelli, con numerosi
sensi unici, che consentono di fluidificare la circolazione e creare i presupposti per lo sviluppo della mobilità sostenibile.
Le novità più significative sono la creazione di 2 sensi unici opposti in Via Stabia (direzione centro) e in Via Santa Maria
la Carità (direzione esterna al centro abitato), a partire da Via Cottimo Inferiore andando verso il centro. Contestualmente
la viabilità a contorno cambia come segue:
• Via Cottimo Inferiore senso unico in direzione Via Stabia;
• Via Canale senso unico in direzione Via Santa Maria la Carità, con possibilità di ritorno nelle stradine adiacenti;
• Via Masseria Grande senso unico in direzione Via Stabia (nel caso si mantenga l’attuale assetto viario, può essere
ipotizzata una ZTL più grande, vedi pagina 9);
• Via Nino Bixio senso unico in direzione Via Santa Maria la Carità.
Inoltre, per completare il quadro e ridurre la congestione, risulta preferibile creare un anello di circolazione orario Via
Pontone – Via Casarielli – Via Casoni Marna. Inoltre, Via Forzati dovrebbe essere senso unico in direzione Scafati, in modo
da compartimentare l’area ed evitare, in uno scenario futuro, ingressi non autorizzati nella ZTL.
Linee guida Piano Traffico Sant’Antonio Abate
Sant’Antonio Abate è un Comune che presenta diverse problematiche da un punto di vista viabilistico. Alcune sono
dovute alla sua posizione geografica: il Comune occupa una posizione centrale tra 2 arterie a scorrimento veloce quale
l’Autostrada Napoli-Salerno 8svincolo di Angri in particolare) e la SS145 che porta a Sorrento e verso i Comuni della
Costiera Amalfitana. Questo genera un notevole flusso di attraversamento est-ovest che contribuisce a rendere la
viabilità del posto critica.
A questa situazione generale, si accompagna una situazione locale particolare: le strade sono generalmente strette, ma
nonostante questi limiti di capacità sono quasi a tutte a doppio senso di marcia: ciò ovviamente aumenta il traffico in
città, soprattutto nell’area del centro, dove convergono un gran numero di strade.
Inoltre, alcune strade consentono di raggiungere discrete velocità in fase di attraversamento, generando quindi anche
rischi per la sicurezza stradale di veicoli e pedoni. I pedoni in particolare sono la categoria di utenti più danneggiata da
questa situazione, con marciapiedi poco praticabili per dimensioni (raramente la loro larghezza supera il metro, a fronte
di 1,50 m necessari, da normativa, per poter consentire il transito di un pedone e un disabile in carrozzella) e ostacoli
presenti sul cammino.
Per tale motivo risulta necessario un riassetto della viabilità del territorio, che consenta in estrema sintesi di ottimizzare
gli spazi a disposizione della cittadinanza, incanalando meglio i flussi di traffico e creando uno spazio urbano
maggiormente compatibile con le esigenze dei residenti.
Gli obiettivi che si intendono raggiungere con la presentazione di questo nuovo assetto viario sono pertanto i seguenti:
• Eliminazione del flusso di traffico che attraversa il centro cittadino
• Fluidificazione del traffico, attraverso l’eliminazione dei punti di conflitto e sovrapposizione di flussi veicolari
• Razionalizzazione degli schemi di traffico, partendo dall’assunto che la viabilità cittadina ha una rete stradale di ridotta
larghezza
• Possibilità di creare ZTL e aree pedonali
• Rimodulazione dello spazio urbano, al fine di avere la possibilità di adeguare la larghezza dei marciapiedi e i percorsi
ciclabili
• Ottimizzazione dei parcheggi a disposizione
L’approccio progettuale adottato per risolvere le criticità è stato:
• Definizione di anelli di circolazione a senso unico
• Riduzione dei punti di conflitto alle intersezioni
• Limitazione dei punti di accesso all’area centrale
• Dimensionare in maniera corretta la geometria delle strade di Sant’Antonio Abate.
Cimitero
• lavori di sistemazione del perimetro cimiteriale
• videosorveglianza interna ed esterna del cimitero
• forno crematorio
• riperimetrazione definitiva dell’area cimiteriale con la definitiva bonifica dell’area a sud dello stesso.
La revisione e l’aggiornamento del regolamento di polizia mortuaria, degli orari di accesso, il periodo di introduzione dei
fiori freschi.
Le famiglie abatesi e ogni singolo individuo che le compone, sono al centro di quella che sarà la nostra azione amministrativa: costantemente, da anni e con tutti i mezzi a nostra disposizione, abbiamo analizzato il contesto socio-economico da cui, successivamente, sono nate le idee e le scelte delle nostre politiche sociali per le fasce più deboli della popolazione.
In termini di prospettiva futura, siamo consapevoli che l’innalzamento dell’età media dell’essere umano e quindi il progressivo invecchiamento della società, porti ad un incremento del numero degli anziani nella nostra comunità, fenomeno a cui prestare attenzione per stimolare la rivalutazione dei servizi già erogati a questa fascia di concittadini.
Così come sappiamo di dover essere un esempio per i nostri figli e prenderci cura dei cittadini che ne hanno più necessità, le persone diversamente abili ad esempio, per coadiuvarli e aiutarli a vivere una vita indipendente e partecipativa alla realtà sociale.
I principi fondamentali ispiratori della nostra politica sociale devono essere sempre rivolti al regime dell’equità, dell’uguaglianza e della centralità della persona. Per questo intendiamo potenziare qualitativamente e quantitativamente i servizi che il Comune deve rendere alla cittadinanza, sia per il dovere civico che per il dovere morale dell’Amministrazione.
Alla famiglia saranno rivolte tutte le nostre attenzioni, in quanto importante presidio e una sicura risorsa nel lavoro di cura per gli anziani e i disabili, e che non deve essere assolutamente lasciata sola. Le risorse economiche andranno reperite evitando gli sprechi e riducendo finanziamenti per iniziative di non indispensabile attuazione.
Le azioni preliminari che intendiamo portare avanti sono le seguenti:
• Attivare e potenziare uno sportello di Ascolto per i Cittadini Abatesi (telefonico, fisico e digitale);
• Promuovere l’associazionismo, ex novo e preesistente, per fornire assistenza e beni di prima necessità alle famiglie e alle persone che più ne hanno bisogno;
• Censire ogni caso di bisogno assistenziale sul territorio abatese;
• Sostegno alle famiglie abatesi in cui è presente un familiare non autosufficiente;
• Ricerca di aziende e imprenditori che, attraverso un contributo che li qualifichi come sponsor, agevolino l’inserimento delle persone più svantaggiate nel mondo della formazione e del lavoro;
• Intercettare situazioni di “sofferenza invisibile”, trovare soluzioni ad ogni singolo caso e garantire il Pronto Intervento anche in casi più delicati come i comportamenti a rischio legati alle dipendenze (ad esempio ludopatia o uso di sostanze stupefacenti).
Istituzione del “Fattore Famiglia” (FF)
La famiglia è al centro di mutamenti profondi, ma non bisogna sottovalutarne l’eccezionale funzione di sostegno
relazionale, sociale ed economico. Le politiche di tutela e di promozione della famiglia rappresentano un investimento per
lo sviluppo sociale inclusivo e sostenibile della comunità. Garantire sostegno alle famiglie è una scelta politica che
richiede un sistema di interventi coerente e integrato in tema di sostegno alla genitorialità, alla conciliazione vita-lavoro,
al welfare aziendale, ai caregiver per la non autosufficienza e a progetti di promozione dell’autonomia delle persone con
disabilità.
Il Fattore Famiglia è uno strumento che supera il vecchio concetto di ISEE per sostenere le famiglie realmente
bisognose, sostenendole. Il Fattore Famiglia ha come obiettivo quello di ottimizzare l’impiego delle risorse
dell’amministrazione comunale, che può così erogare prestazioni agevolate a chi è in stato di effettivo bisogno e in
misura percepita come giusta, dai fruitori del servizio. L’attuale sistema fiscale non solo non aiuta la famiglia, ma per certi
versi addirittura la penalizza. Lo scopo del FF è allora quello di riequilibrare il sistema alla luce degli effettivi carichi
familiari.
L’art. 53 della Costituzione afferma che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità
contributiva” e che “il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Che la tassazione aumenti con il crescere
del reddito (progressività) è un dato acquisito, ma è sul modo di quantificare la “capacità contributiva” che interviene il
FF per correggere l’iniquità del meccanismo attuale. A differenza di quanto avviene normalmente, la tariffa agevolata
non è più determinata in base allo scaglione di reddito, ma è una funzione lineare del reddito.
Per cui ad ogni euro in più o in meno di reddito ISEE corrisponde una diversa tariffa agevolata. Si comincia con
l’individuare un livello minimo di reddito non tassabile (no tax area) che coincide con la soglia di povertà relativa calcolata
annualmente dall’Istat. Questo livello minimo viene moltiplicato per un fattore proporzionale (il FF, appunto) ai carichi
familiari: coniuge e figli a carico, con l’aggiunta di altri elementi che contribuiscono a rendere più gravosa la situazione
economica, come disabilità, monogenitorialità, vedovanza ecc. Sarà quindi istituito il “Fattore Famiglia”, specifico
strumento per la definizione delle condizioni economiche e sociali delle famiglie, al fine di consentire l’accesso alle
prestazioni erogate dal Comune di Sant’Antonio Abate, il tutto predisponendo uno specifico regolamento. Il Fattore Famiglia comunale a quali servizi si può applicare?
• Mensa scolastica
• Trasporto scolastico
• Tributi
Perché usufruire del Fattore Famiglia?
L’esigenza di un fisco più equo ha le sue radici nell’art. 53 della Costituzione che afferma: “Tutti sono tenuti a
concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”. Ognuno, cioè, deve pagare in base
a quanto effettivamente può. Allo stato attuale, invece, a parità di reddito le famiglie con figli pagano
praticamente le stesse tasse di chi non ha figli. Per correggere questa ingiustizia, il Fattore Famiglia fissa un
criterio per quantificare la capacità contributiva effettiva delle famiglie. Il primo passo è stabilire la soglia sotto
la quale non è giusto che un singolo contribuente paghi le tasse. Il limite minimo di reddito tassabile è già
stabilito dall’attuale sistema fiscale. Questa soglia non tassabile per persona viene moltiplicata per un fattore
(il Fattore Famiglia) che esprime il carico familiare e tiene conto del numero di familiari a carico (coniuge e figli)
e di situazioni che contribuiscono ad appesantire l’economia familiare (disabilità, vedovanza, monogenitorialità
ecc.)
Ambito Sociale 32
L’intero programma politico mette al centro la “persona – individuo” con tutte le sue peculiarità e bisogni. Pertanto i
servizi sociali costituiranno un punto di riferimento costante e attivo al quale i cittadini potranno rivolgersi per avere un
sostegno in merito a problematiche di carattere socio assistenziale, fungendo da catalizzatore e regia per sostenere gli
utenti verso soluzioni utili alle proprie necessità. Tutto questo è realizzabile attraverso lo strumento della
programmazione del Piano Sociale di Zona che oltre a definire i bisogni e le necessità del territorio indica le priorità
strategiche e gli obiettivi da raggiungere nel triennio di attuazione e le relative disponibilità finanziarie.
Il comune di Sant’Antonio Abate capofila dell’Ambito Territoriale N32, deve essere pertanto, parte attiva e propulsiva,
rispetto agli altri comuni componenti l’Ambito al fine di attuare il Piano Sociale Regionale.
La programmazione sociale del Comune deve, integrarsi ed essere complementare alla programmazione dell’Ambito
onde evitare sprechi e offrire servizi sempre più rispondenti ai bisogni dei cittadini.
Prevedendo:
• Di incentivare lo sviluppo dell’impresa sociale non solo per migliorare l’erogazione dei servizi di interesse collettivo ma
anche per creare nuove forme di occupazione;
• Di rivedere e migliorare l’organizzazione dell’Ufficio di Piano al fine di garantire una gestione tecnica efficace ed
efficiente della progettazione d’Ambito Territoriale, concentrando l’attività dell’ufficio nella ricerca di bandi di
finanziamento finalizzati all’offerta di nuove opportunità per il miglioramento della qualità della vita, per l’attivazione di
nuovi servizi.
• Di individuare percorsi e progetti finalizzati al lavoro e all’inclusione sociale dei disabili;
• Garantire la puntuale convocazione dei Tavoli di Concertazione al fine di consentire la partecipazione attiva dei referenti
delle varie articolazioni sociali della cittadinanza nelle diverse fasi del ciclo di vita del Piano Sociale di Zona.
• Di mantenere i servizi già offerti finalizzati a garantire sostegno ed assistenza ad ogni forma di fragilità e disagio sociale:
ai minori, alle famiglie, agli anziani, migliorandone la loro erogazione.
• Di potenziare, razionalizzare e rendere più efficiente la distribuzione dei pacchi alimentari;
• Di incrementare le iniziative tese a mantenere la persona anziana nel proprio contesto familiare, sviluppando maggiore
attenzione e capacità di risposte alle loro esigenze in termini di assistenza e sviluppando progetti che mirino al
mantenimento dell’autonomia personale;
• Di promuovere servizi volti a sostenere la famiglia nella propria funzione e nei propri carichi di cura sia dei figli minori che
delle persone anziane. Attraverso la realizzazione di servizi di couseling familiare, servizi di ascolto, accompagnamento e
sostegno alle responsabilità genitoriali.
Disabili
Saremo schierati con le persone con disabilità nei panni di assidui abbattitori delle barriere architettoniche esistenti,
partendo soprattutto da quelle mentali, pregiudiziali, frutto di ignoranza sull’argomento e di inciviltà. Il problema della
disabilità ha bisogno di essere trattato in tutti i luoghi pubblici: scuole, piazze e centri di aggregazione, affinché
le soluzioni per il benessere dei nostri concittadini affetti da disabilità e delle loro famiglie, sia un obiettivo raggiungibile
con la partecipazione di tutti.
In sintesi, la nostra azione prevederà:
• Offrire maggior sostegno ai nuclei familiari con persone disabili, garantendone la cura e l’assistenza e potenziando
l’integrazione socio-sanitaria, cercando di attenuare i carichi economici e psicologici che le famiglie si trovano ad
affrontare. Infatti, sarà necessario sensibilizzare sull’argomento la Regione per ottenere la giusta attenzione;
• Rafforzare l’integrazione delle persone diversamente abili in tutte le fasi della vita sociale, rivolgendo particolare
attenzione all’inserimento lavorativo, ai percorsi rivolti all’autonomia abitativa, all’integrazione scolastica (dall’asilo alle
scuole superiori) al potenziamento dei trasporti, alla gestione dei centri diurni per disabili;
• Abbattimento delle barriere architettoniche, ovvero l’eliminazione netta di qulasiasi elemento costruttivo che
impedisce e limita gli spostamenti o la fruizione di servizi da parte dei disabili, limitati nelle capacità motorie e/o
sensoriali;
• Ideare e realizzare, con finanziamenti adeguati, iniziative e progetti culturali che prevedano il coinvolgimento dei giovani
con disabilità sia in fase di realizzazione, sia nella fase finale, più ludica.
Progetti di svago, di ritrovo, di socializzazione, di instaurazione di rapporti solidi, per accompagnarli ad uscire fuori dai loro
spazi e vivere pienamente la città e la vita.
Anziani
Riteniamo prioritario intervenire per rinforzare l’identità autonoma e la prospettiva di vita serena e soddisfacente per gli
anziani, e crediamo sia necessario sostenere le famiglie che si prendono cura dei propri familiari in età avanzata.
Intendiamo affiancare alle iniziative per gli anziani già attive nel nostro paese, questi provvedimenti:
• Predisporre luoghi di socializzazione e di capacità funzionali individuali per gli anziani: riqualificazione della sede già
esistente e/o attivazione di un nuovo centro di aggregazione, più grande e ospitale;
• Ideare e organizzare iniziative culturali e sociali con i giovani e gli anziani, per prevenire l’isolamento e l’emarginazione,
incentivando invece il contatto fra le diverse generazioni e lo scambio di valori;
• Introduzione della figura del “Custode Sociale” che, in stretta collaborazione con il volontariato locale, presterà
assistenza gratuita a sostegno degli anziani che vivono in solitudine e che, spesso, non sono in grado di accedere ai
servizi o che hanno semplicemente bisogno di uscire e restare attivi. In concomitanza si procederà all’istituzione di un
servizio di trasporto a disposizione degli anziani per esigenze di carattere sanitario e riabilitativo, da e per ambulatori
pubblici o privati;
• L’anziano verrà considerato come una risorsa imprescindibile dal contesto sociale: promuoveremo iniziative per il loro
impiego in attività socialmente utili, che possano essere per loro fonte di gratificazione e di un piccolo compenso
simbolico a riconoscimento del lavoro svolto. Una figura istituibile, ad esempio, oltre ai “Nonni Vigili”, può essere quella dei
“Nonni Ecologici”, affinché vigilino sul territorio prevenendo atti invicivili come l’abbandono dei rifiuti, e sulla cura del
patrimonio verde della città.
• Organizzare e rendere fattibili Corsi di Formazione per non disperdere le tradizioni e i lavori di un tempo, dove le persone
anziane coinvolte, potranno interagire e valorizzare i mestieri di una volta attraverso esempi reali e spiegazioni teoriche;
• Istituire un fondo comunale, da prevedere nelle spese del bilancio preventivo, per le Non – Autosufficienze, che
permetta l’erogazione di buoni e voucher a chi si prende cura di un anziano o a chi assume una assistente familiare.
Inoltre, per facilitare e guidare le famiglie nella scelta di una badante sarà istituito un registro realizzato dal Comune che
raccoglierà tutte le figure qualificate all’assistenza delle persone anziane e non totalmente autosufficienti, da cui
attingere il nome della persona più idonea al servizio.
PROPOSTE
A carattere immediato:
– Realizzazione di vare sezioni dislocate sul territorio con la collaborazione delle Parrocchie. Lo scopo è di consentire a
tutti gli anziani residenti nelle periferie di venire a conoscenza delle attività presso il centro invogliandoli a partecipare
Queste sezioni saranno cosi suddivise: Casa Russo, Buonconsiglio, Pontone e Salette.
A carattere futuro
– Realizzare un Centro Anziani all’interno di spazi idonei ad ospitare un numero elevato di anziani di Sant’Antonio Abate
(circa 4000 persone potrebbero usufruirne)
Spazi idonei e delle giuste dimensioni sarebbero adatti per lo svolgimento di tutte le attività del Centro (Ballo, Campo di
Bocce, Palestra con attrezzi, ecc).
E’ necessario non limitare il campo d’azione, ma inserire le politiche giovanili in una visione politica e decisionale sulla città a cui appartengono.
Bisogna innanzitutto favorire e riconoscere l’insieme dei soggetti che nella società offrono attività giovanili, culturali e del tempo libero in generale. E’ poi importante sostenere quegli eventi e progetti culturali e sportivi che, nascendo spesso in modo autonomo, hanno al loro centro i più giovani.
Secondo questi presupposti diventa fondamentale il ruolo dell’informazione e della comunicazione che, utilizzando soprattutto strumenti innovativi e digitali, informi i giovani sulle opportunità educative e ricreative offerte. É importante, inoltre, che si individuino luoghi di aggregazione che permettano ai giovani di non essere semplici soggetti passivi all’interno della comunità, ma veri e propri promotori delle attività culturali, sportive e ricreative che si organizzano sul nostro territorio e che, nel loro insieme, favoriscono la crescita della nostra cittadina.
Le priorità della nostra proposta si sintetizzano in questi punti:
• Potenzieremo il nostro Forum dei Giovani, concentrando l’attività di diffusione dello strumento attraverso pubblicazioni, eventi e manifestazioni pubbliche in luoghi di aggregazione giovanile (Scuole, Associazioni Giovanili, Circoli Giovanili, Parrocchie, ecc. ) che siano promotori della partecipazione del maggior numero di giovani possibili.
Il Forum dei Giovani si occuperà di:
• Promuovere progetti a livello locale, provinciale e regionale anche in collaborazione con Enti Pubblici, Associazioni ed altri Forum;
• Approfondire, esaminare e formulare proposte sul rapporto tra amministrazione e realtà giovanile, riportando all’attenzione dell’ente comunale i problemi e le insidie che quotidianamente sono costretti ad affrontare;
• Farsi promotori di iniziative e forme di volontariato al servizio delle fasce più deboli (bambini, anziani, animali, famiglie in difficoltà);
• Preparare proposte e bilanci utili al fine di destinare, in approvazione del bilancio definitivo annuale, una somma adeguata al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
• Vogliamo fortemente un accordo con le aziende del nostro territorio per incentivare l’alternanza scuola-lavoro, formando i nostri giovani a proseguire nella promozione e valorizzazione delle eccellenze del nostro territorio.
• Consolidare, quindi, il rapporto tra la scuola e il mondo delle imprese, che consente da un lato di individuare le
professionalità che occorrono alle imprese per il loro sviluppo e, dall’altro, di favorire una più veloce collocazione dei giovani nel mondo del lavoro.
• Ci faremo promotori del progetto “ Educazione di Strada “, un programma che mira a coinvolgere i nostri giovani in attività produttive e socialmente utili per contrastare gli atti di vandalismo, devianza giovanile e bullismo.
Questo è possibile prevedendo una forma di volontariato in cui i giovani appartenenti al Forum, vestano i panni di “mediatori educativi di strada” e accompagnino i giovani che vivono in contesti di marginalità ad essere pronti ad intraprendere percorsi di emancipazione e inclusione sociale, e accogliere i cambiamenti e i nuovi bisogni sia personali
che sociali. Il dialogo e la fiducia tra mediatore e giovane si stabilirà in contesti strutturali già familiari per quest’ultimo, ad esempio strade, piazze e luoghi di aggregazione all’aperto.
• Ci faremo promotori, inoltre, del progetto “Spazio Europa”in sinergia con gli altri comuni, al fine di incentivare la mobilità
giovanile internazionale. Il progetto consiste nel progettare azioni di scambio, di volontariato e mobilità internazionale, attraverso la formazione degli aspiranti volontari e dei partecipanti ai programmi di mobilità.
Contestualmente verrà istituito uno Sportello Informativo che fornirà consulenze gratuite ed orientamento sulle opportunità di studio, di formazione ed esperienze educative e lavorative nel contesto europeo.
Rendere partecipi i giovani abatesi, ereditieri dei frutti del lavoro delle generazioni precedenti e quindi anche della Pubblica Amministrazione, alla definizione e progettazione delle trasformazioni che dovranno avvenire sul territorio, evoluzioni radicali che avranno ricadute nel tempo e che disegnano la Sant’Antonio Abate che verrà.
Tutta l’Amministrazione Comunale sarà impegnata a definire programmi e attività per i giovani, con la massima attenzione alle loro proposte e ai loro bisogni.
L’indirizzo sportivo e di attività libere di Sant’Antonio Abate va arricchito e consolidato in ragione della convinzione che la qualità della vita dei singoli cittadini si misuri sulle molteplici opportunità e offerte per vivere bene il tempo libero, riuscendo a soddisfare gusti e bisogni diversi.
Lo sport inteso come stile di vita riveste un elevato interesse per un considerevole numero di cittadini, adolescenti e giovani, e rappresenta anche per gli adulti un modo di autorealizzazione personale. In una società in cui i giovani vengono continuamente sollecitati da modelli di comportamento scorretti, è fondamentale garantire una sempre maggiore incentivazione della pratica sportiva sul proprio territorio, sostenendo ulteriormente le attività delle associazioni sportive legate al volontariato e non.
• Valutazione situazione attuale: attraverso un iter di incontri con le associazioni sportive presenti sul territorio, redigeremo una mappa delle condizione in cui versa il capitolo “sport” attualmente e per capire le risorse ed i bisogni al fine di concentrare al meglio le forze su obbiettivi mirati e non aleatori. Realizzeremo, nel primo anno, un censimento completo di tutte le società e strutture sportive che insistono sul nostro territorio, evidenziandone le caratteristiche ed i bisogni.
• Valorizzazione associazioni/società sportive: tramite l’assessorato allo sport, individueremo le giuste modalità per essere vicino alle realtà territoriali, avendo cura della loro crescita e del loro mantenimento. Sosterremo le associazioni sportive promuovendo, ove possibile, sinergie tra attività similari o complementari, ottimizzando l’uso delle risorse. Il ruolo dell’associazionismo, in una cornice di programmazione comunale, sarà determinante per garantire il mantenimento qualitativo degli impianti e consentire l’accesso ad un crescente movimento
agonistico e amatoriale.
Opereremo nei confronti delle società con criteri compensativi e particolare attenzione alle cosiddette discipline minori e delle realtà “meno” attrattive.
• Ristrutturazione degli impianti: nodo fondamentale e cruciale del nostro programma è la ristrutturazione, il completamento e l’adeguamento degli attuali impianti. Mantenere in buone condizioni un impianto sportivo ha costi importanti: fortunatamente sono disponibili diversi finanziamenti, anche a fondo perduto, per rinnovarli e adeguarli. Tra credito d’imposta e finanziamenti di vario tipo, le possibilità di migliorare le strutture sportive sono tante, anche per le piccole realtà come le associazioni dilettantistiche.
• Rapporto scuola-sport: con l’aiuto delle associazioni presenti sul territorio, intraprenderemo un percorso di attività, incontri, corsi ed eventi nelle scuole, per avvicinare i bambini ed i giovani al mondo dello sport e della vita sana.
• Integrazione tra disabilità e sport: attiveremo un programma a lungo termine che preveda di avvicinare il territorio alle pratiche sportive fruibili da persone con disabilità, adeguando gli impianti e organizzando un’opportuna logistica. Il sostegno a quest’ultima attività dovrà essere accompagnato dal continuo finanziamento dei PEBA (Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche).
• Percorsi salute: realizzeremo percorsi di footing e jogging in aree idonee all’attività sportiva e lontane, naturalmente, da smog e inquinamento, anche acustico.
In conclusione, vogliamo favorire, per i cittadini di tutte le età e condizioni sociali, l’accesso alle attività sportive come forma di tutela della salute, come strumento di miglioramento della qualità della vita, con azioni sempre più efficaci di integrazione recupero dei soggetti più deboli.
Abbiamo quindi bisogno di “costruire assieme” conoscenza, coesione, investire sui luoghi dei giovani, per la loro produzione culturale e la loro formazione, promuovendo sani stili di vita. Investire nello sport significa investire nell’educazione, nella salute e nella cultura dei giovani e della società civile; senza questa formazione culturale di base diventerà sempre più impegnativo il cammino verso il futuro.
Per la concretizzazione di quanto in premessa si propone di realizzare:
• una cittadella dello sport, luogo di aggregazione per eventi sportivi , culturali, sociali e per il tempo libero;
• istituzione della “Giornata dello sport” con la premiazione dell’associazione e dello sportivo dell’anno;
• un sentiero per la salute, progetto realizzato in sinergia con le associazioni e riguardante i diversamente giovani con attività interdisciplinari.
Il Protocollo Etico
Vuole essere un insieme di principi in grado di stimolare le associazioni ad assolvere con maggiore coerenza il ruolo di comunità educante, aiutandole ad esprimere il valore aggiunto della responsabilità sociale dello sport. Un attestato che sappia trasmettere al dirigente sportivo la convinzione di poter vivere bene il suo impegno, vedendosi riconoscere pienamente il reale valore educativo e culturale del suo operato.
Un ruolo, quello del dirigente sportivo, così come quello dell’atleta, che deve essere aiutato ad operare in un contesto sociale compatibile e stimolato adeguatamente a credere nelle sue possibilità affinché il suo operato risulti un efficace ed insostituibile valore sociale.
PERSONALE COMUNALE
La maggiore o minore efficienza di una Pubblica Amministrazione passa anche attraverso la capacità dei suoi uffici di esprimere al meglio le proprie professionalità, competenze e personalità di ciascun impiegato.
Un comune è efficiente quanto più sono efficienti e motivati i suoi dipendenti. Il buon funzionamento della macchina comunale è determinante per la buona amministrazione della Città. Per questo motivo è importante la massima valorizzazione del capitale umano attraverso una buona comunicazione interna, la formazione e la responsabilizzazione.
I dipendenti sono la risorsa più preziosa che ha il Comune di Sant’Antonio Abate i quali non possono essere considerati dei meri esecutori di pratiche.
Riteniamo doveroso e funzionale al miglioramento della “macchina comunale”, una politica di gestione del personale basata sulla incentivazione, che premi i singoli e gli uffici, sulla base dei risultati programmati e conseguiti. Un Ente pubblico, per funzionare bene, deve essere e sentirsi “squadra”: un impegno concorde e sinergico di tutti, dal vertice alla base, dagli esponenti politici a quelli amministrativi. Riteniamo, quindi, necessaria la riorganizzazione degli uffici e servizi della c.d. “macchina comunale”, al fine di facilitare il rapporto tra cittadino e istituzione ed erogare servizi efficienti ed efficaci.
PROPOSTE
Di seguito si riportano le linee di azione da attuare:
– Adozione di un nuovo Regolamento sull’organizzazione degli uffici e servizi Adozione di un nuovo Regolamento del sistema di valutazione del personale Riorganizzazione degli uffici in base alle effettive necessità di servizio tenendo conto delle esigenze funzionali Istituzione di nuovi uffici in coerenza col programma politico proposto:
– Censimento e valutazione delle competenze e dei carichi di lavoro del personale al fine di poter concentrare le risorse dove sono più necessarie;
– Stimolare il senso di appartenenza all’Ente anche attraverso sistemi premianti;
– Miglioramento dell’efficienza dei dipendenti comunali attraverso la frequentazione di corsi di formazione. La partecipazione ai corsi verrà decisa in base alle reali esigenze degli uffici e si garantirà a tutti la possibilità di parteciparvi;
Si attuerà una maggiore mobilità interna del personale fra gli uffici, compatibilmente con le esigenze funzionali degli stessi in modo da utilizzare al meglio le capacità di ognuno e di soffi sfare le legittime aspirazioni di ogni singolo dipendente. Verrà analizzato con la dovuta attenzione, in collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori, il sistema di attribuzione degli incentivi retributivi affinché sia valorizzato il lavoro svolto.
“Chi segnala i problemi del proprio paese lo tiene a cuore come chi lo amministra.”
E’ da questo principio cardine che nasce l’iniziativa dello “Sportello del cittadino”, uno strumento che mette in primo piano i cittadini, le loro problematiche e i vari disservizi quotidiani.
Questo sportello è pensato anzitutto per dare risposte alle esigenze del singolo cittadino in tempi brevi e per ottenerle, come propri diritti, attraverso il compimento di un proprio dovere da parte degli uffici competenti, evitando intermediazioni “interessate” di natura politica.
Sarà istituito presso la sede municipale e sarà curato da due volontari rispondenti direttamente al Sindaco e dallo stesso supervisionati.
Gli addetti allo sportello avranno i compiti seguenti:
• acquisire le istanze/segnalazioni presentate dai cittadini e sottoporle agli uffici competenti che dovranno, previo
sopralluogo, attivarsi da subito per giungere in tempi più rapidi possibili alla risoluzione del problema;
• verificare l’evoluzione delle varie istanze acquisite e segnalare al Sindaco eventuali ritardi di esecuzione non giustificabili.
Al cittadino presentatosi allo sportello, dopo aver esposto il disservizio/esigenza, dovrà essere rilasciato un numero di pratica attraverso il quale la stessa, all’occorrenza, potrà facilmente essere individuata e se ne potrà controllare lo stato di evoluzione fino alla sua totale soluzione. Questo servizio sarà gratuito e non peserà sui costi di gestione del Comune e quindi sulla comunità.
Tale strumento consentirà ai cittadini abatesi di avere un luogo reale, preciso, collocato all’interno dell’istituzione comunale, presso il quale potersi recare e segnalare di persona una problematica di natura pubblica. E di attenderne la risoluzione secondo modalità e tempistica quanto più precise possibili e direttamente da parte degli uffici comunali.
L’apertura dello sportello, presso la sede comunale, sarà garantita almeno due giorni a settimana e in orario da stabilire in modo più funzionale al servizio.
Le tematiche su cui lo sportello potrà acquisire le istanze saranno le seguenti:
• segnalazioni inerenti dissesti stradali, buche e disservizi che causano disagi alla viabilità;
• proposte inerenti a strutture o segnaletica stradale volte al miglioramento del paese e alla sicurezza dei cittadini;
• segnalazioni riguardanti rifiuti incautamente depositati lungo le strade, in prossimità di abitazioni, interrati o sotto forma di vere e proprie discariche abusive che causano ingenti danni alla salute oltre che sporcare l‘immagine del paese;
• denunce relative a roghi tossici di rifiuti e simili, dannosissimi per la salute della popolazione.
Vogliamo una città più vicina e consapevole alle problematiche che interessano gli animali domestici, visto l’incremento degli stessi nelle case dei concittadini e l’aumento di casi di randagismo sul territorio comunale.
Una crescita del numero di animali certamente legata all’affetto, ma che ha determinato uno sproporzionato incremento degli interessi economici e delle problematiche connesse alla loro gestione.
Una città a misura d’uomo, dove anche gli animali occupino un posto importante e ricevano amore e rispetto incondizionato perché ritenuti parte integrante dell’ambiente che ci circonda, affinché il profondo cambiamento della sensibilità dei cittadini verso l’argomento non risulti invano.
L’amministrazione, ogni singolo cittadino, le associazioni preposte devono essere coinvolte ed investite del compito di rispettare e far rispettare, allo stesso tempo regole di condotta e codici di comportamento che sensibilizzino a trattare gli animali con rispetto.
Il nostro programma verterà su questi punti:
• Istituzione di uffici preposti alla tutela degli animali, dotati dei mezzi necessari per compiere le proprie mansioni e di personale part-time che abbracci la causa, possibilmente da associazioni animaliste già presenti sul territorio. Trattasi di un ufficio tecnico che fungerà da ponte tra le problematiche cittadine sull’argomento e l’Assessorato di competenza, a cui far pervenire le proprie istanze e considerazioni.
• Creazione di un numero verde per le segnalazioni sul territorio comunale. Purtroppo, sia la Polizia Locale che le associazioni non sempre riescono a soddisfare le richieste dei cittadini e occorre una aiuto concreto per far fronte ai problemi che riguardano gli animali domestici: abbandoni, segnalazioni di casi di maltrattamento, segnalazione di animali domestici e selvatici feriti o in difficoltà.
• Eventi e giornate dedicate agli amici a quattro zampe, promuovendo campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica (seminari, convegni, eventi specifici), sulla convivenza con gli animali domestici e selvatici presenti sul territorio.
• Percorsi di sgambettamento e box ricreativi, ovvero aree attrezzate dove i cani possono essere lasciati liberi di correre senza guinzaglio sotto la responsabilità dei proprietari e nel rispetto degli altri frequentatori dell’area. Tali strutture sono già esistenti in un gran numero di comuni italiani e non sono altro che aree recintate, provviste di panchine, cestini e distributori di guanti e sacchetti di plastica per le deiezioni canine.
• Incentivare l’adozione dei cani e gatti presenti presso i canili e i rifugi, nonché presso le associazioni che se ne
occupano sul territorio abatese. (Progetto re urban-villa comunale). La formazione, in questo senso, è essenziale per ridurre i fenomeni di abbandono o i maltrattamenti. In questo l’Amministrazione deve agire sostenendo iniziative finalizzate a generare quell’insieme di buone pratiche che possono fare la differenza. Una potrebbe essere quella di assegnare crediti formativi agli studenti delle superiori che volessero svolgere attività volontaria al gattile o al canile.
• Incentivare alla sterilizzazione degli animali di proprietà e l’inserimento in bilancio di risorse da destinare alle associazioni che si occupano di animali d’affezione, abbattendo i costi da versare all’ente comunale (imposte comunali) e finanziando i progetti che verranno presentati da queste.
Consapevoli che si deve e si può fare di più, vogliamo attuare tutti i punti sopra descritti.
La vicinanza ad un animale domestico per alcune categorie di persone, quali anziani e disabili, può infatti
contribuire a migliorare la qualità della vita di tutta la società abatese.
La legalità è una parola d’ordine non solo della nostra campagna elettorale, ma lo sarà anche del mandato amministrativo di cui intendiamo farci carico.
In tal senso, nelle prime settimane di amministrazione, è intenzione prioritaria stabilire tutti i contatti necessari con gli organi dell’Ufficio territoriale di governo di Napoli al fine di giungere in tempi più rapidi possibili alla stipula di un Protocollo
della Legalità tra il Comune di Sant’Antonio Abate e la Prefettura.
Un patto che dovrà fungere da guida alla nostra attività amministrativa contro ogni rischio di infiltrazioni e di corruzioni, oltre che per la contemporanea e costante diffusione, tanto in ambito istituzionale quanto a livello territoriale, di una cultura della legalità da affermare costantemente nelle coscienze civiche della nostra comunità.
garantisca diritti e aspettative, che rispetti la legalità e l’imparzialità, che sia più digitale, moderno, efficiente ed efficace.
Pensiamo soprattutto a un Comune capace di guidarci verso il futuro, e di aiutarci a competere con gli altri territori migliorando i servizi, la qualità della vita, le risposte ai bisogni.
NUOVE TECNOLOGIE
Le nuove tecnologie debbono essere al servizio della collettività e soprattutto debbono favorire la comunicazione tra cittadino e amministrazione; grazie ad internet possiamo avviare progetti innovativi come le città intelligenti: una nuova governance urbana, il rilancio dell’economia territoriale, la sostenibilità ambientale, la mobilità intelligente, ma anche e
soprattutto l’attenzione alle persone perché non può esserci una città intelligente senza partecipazione e
coinvolgimento diretto di tutti i cittadini.
AZIONI
• Ampliare e potenziare la Rete Wi-Fi esistente per consentire collegamenti gratuiti in tutto il territorio di Sant’Antonio Abate.
• Creazione e realizzazione di un piano per la diffusione della Banda Larga su tutto il territorio comunale.
• Promozione di percorsi formativi per la terza età, concernenti soprattutto l’alfabetizzazione tecnologica, nell’ottica del superamento del digital divide generazionale.
• Migliorare il servizio di streaming online dei consigli comunali, eventi istituzionali significativi e comunicazioni alla cittadinanza.
• Integrare nell’APP Comunale un’area divisa in sezioni (ambiente, viabilità, energia, ecc.) attraverso il quale i cittadini possono avanzare proposte e fare segnalazioni su disservizi, migliorie e fenomeni di illegalità.
• Riduzione spese e sprechi cartacei con la digitalizzazione dei documenti comunali e riduzione sprechi informatici tramite l’utilizzo di software opensource.
• Installazione totem con messaggi e informazioni nei punti di accesso e in quelli più frequentati del paese.
• Istallazione pannelli luminosi nei pressi delle aree di sosta con la comunicazione, in tempo reale, dei posti disponibili ed eventuali tariffe.
• Potenziamento dei pagamenti dei parcheggi pubblici attraverso app e sms e possibilità di pagamento della sosta anche con carta di credito e bancomat.
Trasparenza
Quando parliamo di Trasparenza il nostro primo obiettivo da raggiungere è quello di rendere il Comune la casa di tutti.
Per questo puntiamo a garantire la più ampia partecipazione dei cittadini alle attività del comune di Sant’Antonio Abate.
• Amministrazione trasparente e partecipata con bilancio e relazione annuale pubblica.
• Miglioramento del Comune Trasparente grazie all’utilizzo di Bilancio Digitale, una soluzione innovativa, efficace, rapida
ed economica per rendere comprensibili numeri difficili e far capire i valori del bilancio comunale. L’amministrazione
comunale disponibile al cittadino direttamente su pc, tablet e smartphone.
• Programmazione di incontri sul territorio durante l’anno per rendere la cittadinanza attiva in un percorso di serietà e
buona gestione.
• Riordino e razionalizzazione delle spese comunali, affidi lavori, consulenze e riduzione contenziosi.
• Pubblicazione di ulteriori Open Data (Dati Aperti) sul sito istituzionale e in generale di ogni informazione possibile a
disposizione del cittadino per raggiungere il massimo grado di trasparenza, comprese statistiche di produttività degli
eletti (presenze e atti).
• Disponibilità di spazi pubblici favore di gruppi e movimenti per riunioni e incontri di natura pubblica.
• Attivazione di strumenti diretti di dialogo con i cittadini da parte di Sindaco e Assessori, utilizzando le nuove tecnologie.
Sant’Antonio Abate deve guardare al futuro con spirito ambizioso e con seria concretezza.
Dobbiamo essere attenti alle novità della mondo che ci circonda, dinamici, trasparenti e pronti a cogliere ed anticipare il
cambiamento che l’innovazione tecnologica sta portando nelle nostre vite.
Dobbiamo essere un modello di riferimento per gli altri Comuni!
Logo di Accessibilità
Molti professionisti del web non sanno di cosa si tratta e spesso anche associazioni e persone specializzate nella lotta
per un mondo più accessibile non hanno le idee affatto chiare.
In Italia il “logo di accessibilità” è un segno grafico specifico che certifica, davanti ad organi ufficiali, che un sito è
accessibile.
Questo riconoscimento viene assegnato dall’Agenzia per lo Sviluppo digitale, ai sensi della normativa inserita nel decreto
Ministeriale dell’8 luglio 2005.
Per ottenere questo logo bisogna registrarsi sul sito dell’Agid (Agenzia Italia Digitale), ottenere il PIN e poi richiedere una
procedura di verifica che verrà effettuata dall’Agid. Se la verifica è positiva, allora non solo si potrà esporre legalmente il
logo creato dall’Agenzia sul proprio sito, ma questo verrà inserito in un registro nazionale il cui elenco è consultabile via
internet.
Il vantaggio di questa procedura è avere un riconoscimento ufficiale da parte di un ente governativo per il lavoro svolto
verso una piena accessibilità del sito.
A chi serve il logo di accessibilità?
Secondo la normativa, il logo di accessibilità al momento è obbligatorio per i siti della Pubblica Amministrazione, mentre
è facoltativo per i privati ed aziende. Ovviamente ci sono tutta una serie di vantaggi nell’averlo.
• Si tratta di un riconoscimento ufficiale del Governo Italiano che viene dato solo dopo dei
controlli. Non è quindi un logo “a pagamento” o un vezzo estetico, ma una vera e propria certificazione ufficiale.
oDimostra al pubblico sia con disabilità che non, la sensibilità dei gestori del sito, che sia una associazione, una attività
economica o una persona fisica, verso certe tematiche.
•Da una maggiore sensibilità ed attenzione dimostrata e certificata ne deriva un maggiore senso di fiducia da parte
dell’utente verso ii sito. • Questa fiducia e autorità è indispensabile sul web; si parla sempre di più di cyber sicurezza, cyber bullismo, notizie false
(fake news), siti con proclami esagerati fatti solo per rubare click, truffe. Gli utenti sono bombardati da messaggi di tutti
i tipi, anche quando i siti sono onesti e in buona fede, a fare la differenza sono proprio i dettagli che danno all’utente un
senso di fiducia e autorevolezza del sito.
Tutti quanti conoscono il logo di accessibilità?
Bisogna dire la verità: questa iniziativa lodevole dell’Agenzia del Governo per l’Italia Digitale non è stata promossa
abbastanza come dovrebbe. Quindi ancora non tutti i cittadini, nemmeno tutti quelli portatori di una qualche disabilità
sono al corrente di questo logo ufficiale e non hanno ancora imparato a riconoscerlo.
Ottenerlo però rimane importante ed anzi più siti lo ottengono più sarà riconosciuto ed ambito, e chi lo ha già avuto ne
avrà maggiore valore e beneficio. Al momento ad esempio chi ce l’ha può facilmente metterlo in evidenza, spiegarlo e
linkare tutte le fonti ufficiali che ne parlano in questo modo non vi sarà alcun dubbio sul suo significato.
• Incrementare il rapporto posti-bambino anche incentivando azioni di soggetti privati come i servizi educativi familiari.
• Creare nidi comunali.
• Favorire la progressiva equiparazione tra nidi comunali e convenzionati per le fasce di età nell’accoglienza dei bambini.
• Agevolare l’accesso per le fasce di reddito medio-basse tramite la revisione del regolamento degli asili nido.
Interventi per la disabilità
Saremo schierati dalla parte dei bambini con disabilità nei panni di assidui abbattitori delle barriere architettoniche esistenti, partendo soprattutto da quelle mentali, pregiudiziali, frutto di ignoranza sull’argomento e di inciviltà.
Il problema della disabilità ha bisogno di essere trattato in tutti i luoghi pubblici: scuole, piazze e centri di
aggregazione, affinché le soluzioni per il benessere dei nostri concittadini affetti da disabilità e delle loro
famiglie sia un obiettivo raggiungibile con la partecipazione di tutti.
In sintesi, la nostra azione prevederà:
• Offrire maggior sostegno ai nuclei familiari con bambini disabili, garantendone la cura e l’assistenza e
potenziando l’integrazione socio-sanitaria, cercando di attenuare i carichi economici e psicologici che le
famiglie si trovano ad affrontare. Infatti, sarà necessario sensibilizzare sull’argomento la Regione per ottenere
la giusta attenzione.
• Rafforzare l’integrazione dei bambini diversamente abili in tutte le fasi della vita sociale, rivolgendo particolare attenzione ai percorsi rivolti all’autonomia abitativa, all’integrazione scolastica (dall’asilo alle scuole superiori), al potenziamento dei trasporti, alla gestione dei centri diurni per disabili.
• Abbattimento delle barriere architettoniche, ovvero l’eliminazione netta di qualsiasi elemento costruttivo che impedisce e limita spostamenti o la fruizione di servizi da parte dei bambini disabili, limitati nelle capacità motorie e/o sensoriali.
• Ideare e realizzare, con finanziamenti adeguati, iniziative e progetti culturali che prevedano il coinvolgimento dei bambini con disabilità sia in fase di realizzazione, sia nella fase finale, più ludica. Progetti di svago, di ritrovo, di socializzazione, di instaurazione di rapporti solidi, per accompagnarli ad uscire fuori dai loro spazi e vivere pienamente la città e la vita.
• Promuovere l’integrazione sociale dei bambini disabili, attraverso la sensibilizzazione sui temi della domotica
e della mobilità.
• Elaborazione di un progetto di pronto soccorso sociale mirato.
Una scuola inclusiva è possibile: collaborazione tra scuola, famiglia, comunità e territorio.
Il concetto di “scuola inclusiva per tutti gli alunni” si sta diffondendo sempre più negli ultimi anni. Oggi la più
grande sfida della scuola è garantire a tutti gli alunni una didattica universale, plurale, accessibile, capace di
valorizzare le differenze e i punti di forza di ogni singolo componente del gruppo classe.
Esiste una varietà infinita di bisogni educativi ai quali è necessario offrire delle risposte concrete ed efficaci
prima possibile. Per riuscirci è necessario acquisire strumenti operativi specifici che possono variare
considerevolmente a seconda della necessità del singolo alunno di cui ci si prende cura. Si tratta di bisogni
educativi speciali (BES) che comprendono cinque grandi sotto-categorie di alunni:
• alunni disabili (Legge 104/1992);
• alunni con DSA (Legge 170/2010);
• alunni con svantaggio socio-culturale;
• alunni con disturbi evolutivi dello sviluppo;
• alunni stranieri.
Solo gli alunni diversamente abili certificati ai sensi della Legge 104/92 hanno diritto misure previste dalla
stessa normativa quadro, compreso l’insegnante di sostegno. Per “disturbi evolutivi specifici” si intendono i
deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e dell’iperattività, quest’ultimi definiti con l‘acronimo A.D.H.D.
Per garantire, dunque, a tutti gli studenti dei percorsi didattici capaci di valorizzare la loro unicità, appare
attualmente urgente che la scuola stabilisca ulteriori e nuovi collegamenti col mondo del lavoro, con le
famiglie, con le molteplici realtà extrascolastiche in cui i propri allievi compiono o potranno compiere
esperienze significative (comunità locale, associazioni sportive o culturali, servizi socio-sanitari del territorio).
Attualmente, per ciò che riguarda la situazione del nostro territorio, l’investimento complessivo della scuola nella costruzione concreta di tali alleanze è quantomeno esiguo e non rispondente alle esigenze odierne della comunità.
Includere significa anche abbattere le barriere architettoniche e potenziare i facilitatori per favorire la crescita e la partecipazione attiva di tutti. Ma per costruire contesti realmente partecipativi, nei quali ciascuno attore possa sentirsi coinvolto attivamente in un pensiero comune e condiviso, è necessario definire e programmare con chiarezza e trasparenza i momenti di dialogo, confronto e cooperazione in gruppo, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo. Una scuola aperta alle famiglie ed al territorio e più inclusiva possibile deve curare attentamente il fragile rapporto tra genitori e familiari, alunni, operatori scolastici ed extrascolastici, in un’ottica di costruzione di alleanze concrete e significative.
La valenza educativa e formativa delle risorse del territorio (centri culturali, sportivi, di aggregazione sociale) va attentamente valutata in un’ottica di integrazione dei servizi e di corresponsabilità educativa. Ciò viene ribadito anche nelle indicazioni nazionali (2012) in cui si sostiene che «La scuola si apre alle famiglie e al territorio circostante, facendo perno sugli strumenti forniti dall’autonomia scolastica, che prima di essere un insieme di norme, è un modo di concepire il rapporto delle scuole con le comunità di appartenenza locali e nazionali». Grazie all’autonomia, la scuola oggi può perseguire con forza l’obiettivo di costruire alleanze con le famiglie e col territorio che non si limitino a rapporti fugaci, negli eventuali momenti più critici o dettati
dall’emergenza, ma che facciano parte di un progetto chiaro, trasparente e condiviso. La recente normativa sui “Bisogni Educativi Speciali” offre un contributo significativo in questa direzione istituendo, ad esempio, il Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI), un nuovo organo che ha un potenziale ruolo strategico nel favorire una maggiore intelligenza sistemica a livello di scuola e di reti territoriali. Il GLI, nominato dal dirigente scolastico, è costituito dai rappresentanti di tutti gli attori coinvolti nel processo educativo e formativo: docenti, genitori o familiari, funzioni strumentali, assistenti educatori per l’autonomia e la comunicazione, collaboratori scolastici, esperti istituzionali o esterni in regime di convenzionamento con la scuola, referenti delle Aziende sanitarie locali, delle associazioni dei genitori, degli enti locali e nella scuola secondaria di secondo grado, rappresentanti degli studenti. Ancora in tante scuole però questo gruppo di lavoro multidisciplinare risulta spesso assente, fittizio
o comunque poco operativo ed efficace.
L’inclusione nell’educazione implica necessariamente la valorizzazione del ruolo della scuola nel costruire
comunità e promuovere valori condivisi e la promozione del sostegno reciproco tra scuola e comunità.
Costruire la comunità dell’inclusione significa porsi alcune domande fondamentali:
• Le famiglie pensano che le loro preoccupazioni siano prese in considerazione dalla scuola e quindi dalla
comunità?
• La scuola è coinvolta nelle attività della comunità locale?
• I membri della comunità locale condividono con il personale scolastico e gli alunni spazi e servizi come
biblioteche, auditorium e impianti sportivi?
• Tutti i componenti della comunità locale partecipano egualmente alle attività promosse dalla scuola,
indipendentemente dallo stato sociale, dall’origine etnica e dalla religione?
Compreso ciò, le proposte di intervento più adeguate alla comunità riguardano un progetto con
l’Amministrazione comunale protagonista.
La prima proposta riguarda una sana interazione con la biblioteca comunale, la quale ha già a disposizione dei
fondi per l’acquisto di nuovi testi; a tal riguardo si propone la possibilità di effettuare periodicamente degli incontri tra gli amministratori, il personale scolastico e gli addetti che si occupano della scelta e l’acquisto dei libri, al fine di scegliere dei testi idonei ad esigenze specifiche. In particolar modo prendere in considerazione la scelta di cosiddetti testi pop-up (libri animati). Alcuni libri animati abbinano agli elementi pop-up anche altri semovibili, che permettono al lettore una forma più elaborata di interattività: tirando alcune linguette predisposte gli elementi sulla pagina si muovono mostrando o celando le figure, il tutto perché il linguaggio visivo attraverso le immagini appare maggiormente diretto ed efficace, agevolando soprattutto i bambini autistici e/o iperattivi.
La seconda proposta riguarda l’attività sportiva e, in particolare, la TMA (terapia multisistemica in acqua). La
TMA è una terapia che usa l’acqua come attivatore emozionale, sensoriale, motorio, capace di spingere il
soggetto con disturbi della comunicazione e autismo ad una relazione significativa e permette di entrare in
contatto con bambini che presentano difficoltà sociali, in un ambiente ludico, quale è quello delle piscine.