Cultura

La cultura è certamente la carta d’identità di una comunità e per questo pensiamo che l’amministrazione debba essere nello stesso tempo promotrice d’iniziative culturali e sostenitrice di chi oggi a Sant’Antonio Abate fa già cultura.

Il paese ha associazioni che svolgono attività ricreative, culturali e di aggregazione ma tutto il loro impegno e sforzo molto spesso non genera una partecipazione più ampia rispetto a quella dei soci.

È necessario valorizzare l’associazionismo esistente, privilegiando l’incontro tra le diverse associazioni, incentivando un lavoro collaborativo e dando visibilità alle iniziative promosse, così da favorire la partecipazione di tutti i cittadini. Il complesso delle attività dovrà inserirsi in percorsi organici, comuni e condivisi e non limitarsi ad interventi sporadici e slegati tra loro. In sintesi bisogna favorire la crescita culturale del paese, valorizzando le proposte esistenti e facendo in modo che le nuove siano di potenziamento e complementari ad esse.

E’ importante anche riservare più attenzione ai beni culturali e alla tutela più efficace delle infrastrutture storiche come Villa Cuomo, la Congrega dell’Immacolata Concezione e l’insediamento dei Casoni Marna.

Sempre nel capitolo della cultura rientra la crescita della conoscenza da parte della popolazione delle lingue straniere.

Il saper parlare lingue estere rende le persone più aperte, più ospitali e sicuramente favorisce il turismo. A questo scopo promuoveremo una serie di iniziative di aiuto alla diffusione delle lingue straniere, in particolare l’Inglese.

Sono i giovani che debbono cambiare questo paese ed è ai giovani che la politica deve rivolgersi, ponendo la più grande attenzione alle loro problematiche ed alle loro esigenze. Sant’Antonio Abate è un paese poco ospitale per i giovani: pochi spazi, pochi locali, pochi punti di ritrovo. I giovani vanno ascoltati nelle loro proposte in un rapporto di sussidiarietà.

Al di fuori delle Parrocchie e di qualche circolo, non esistono altre occasioni di incontro, di aggregazione, di discussione sui problemi e sui pericoli che quotidianamente si trovano ad affrontare.

Le Parrocchie quindi vanno sostenute e coinvolte in modo pratico nelle decisioni del Comune in materia di politica giovanile, in quanto fondamentali guide nella crescita sana dei giovani, nella lotta alla devianza minorile oltre che come punto di riferimento per le famiglie in crisi.

Queste ultime infatti, prima che all’istituzione comunale, si rivolgono ai parroci che divengono perciò puntuali conoscitori delle situazioni di bisogno o degrado e delle necessità di intervento all’interno del territorio.

Con il coinvolgimento dei giovani abatesi nella fase della concezione e realizzazione, contribuiremo a sponsorizzare iniziative culturali ed artistiche (concerti, cineforum, eventi) da loro stessi promosse e suggerite, in modo da valorizzare sia forme d’espressione che altrimenti rimarrebbero ghettizzate sia giovani talenti del nostro territorio.

Attenti a non preparare soluzioni precostituite creeremo occasioni di confronto tra loro e “i Grandi” (Consulta).

Fiera Abatese e Sagra
La sagra e la fiera rappresentano la storia, la cultura, le tradizioni, la sana appartenenza al territorio, sono i “nostri beni immateriali”. Tutti noi abbiamo l’obbligo di trasmetterli alle nuove generazioni con l’auspicio che sappiano divenirne custodi attenti per una comunità migliore e unita.

Da amministratori cominceremo delineando un gruppo di lavoro forte e carico dell’entusiasmo, della convinzione e dell’attenzione massima verso tutti gli aspetti organizzativi del nostro evento più famoso. Un team che sarà composto da tecnici, storici, docenti e imprenditori che, in collaborazione con l’amministrazione, sappiano ideare in tempi brevi un nuovo e più attraente format della manifestazione.

Il nostro primo obbiettivo è un ritorno alle origini delineando un evento che sappia nuovamente emozionare, attraverso la fierezza e la pienezza espressiva dei nostri tempi passati, la rivisitazione dell’accensione del cippo in una nuova chiave artistica, il rinnovamento della benedizione degli animali, la suggestione del fuoco nel ruolo di protagonista e il suono delle tammorre che accompagnava il canto dei contadini intenti al lavoro dei campi. Tutti elementi imprescindibili e di forte legame al nostro Santo Patrono. Una rivisitazione in chiave magica che offra la possibilità di rivivere l’evento lungo le nostre strade, in una veste nuova, in un incanto artistico e suggestivo senza eguali.

Rafforzare, poi, l’organizzazione attraverso la scoperta prima e l’invito poi, di parte dei comuni italiani che hanno legami e tradizioni legate alla figura di Sant’Antonio Abate, dai quali attingere e condividere novità, e e con i quali suggellare un’affezione sempre più forte al nostro Santo Patrono.

Vogliamo che tutte le attività produttive presenti sul territorio, incentivandole economicamente, possano partecipare ed
essere presenti in fiera. Priorità assoluta sarà coinvolgere le eccellenze del comprensorio: gli artigiani dell’intarsio
sorrentino, del ferro battuto, del legno, della pietra lavica, le cantine vinicole, i pastai, i florovivaisti, gli imprenditori agricoli e
tanti altri protagonisti del nostro amato paese. Al pari dei giovani e alla scoperta delle tradizioni e delle usanze dei nostri avi.

“ Sant’Antuòno tecchete ‘o vviecchio e damme ‘o nnuovo “
La storia di un proverbio nato fra le mura dei nostri antenati che suggella nei ricordi dei cittadini l’inizio della sagra.
Momento dell’anno atteso per macellare il maiale adulto e cogliere l’occasione della fiera per acquistarne uno di tenera
età. Il maiale era infatti assurto a fondamento essenziale della vita delle famiglie abatesi.

“A Sant’Antuno ogne puorche è bbuono”
A Sant’Antonio Abate ogni momento è buono per ammazzare il maiale. Detto della saggezza contadina per indicare la stagione in cui cominciare a preparare gli insaccati. Tutto ciò che si ricavava dal maiale era un bene durevole da condividere con i parenti e con gli abitanti del cortile.

Il maiale resta il simbolo della rinomata Sagra della porchetta, giunta alla sua quarantesima edizione e ormai in connubio indissolubile con la nostra festa patronale. In tal senso l’obiettivo primario, in un paese come il nostro all’avanguardia nel campo della macellazione delle carni, resta quello di una produzione totalmente locale di una porchetta artigianale, mettendo al bando la “colonizzazione” della pur ottima porchetta di Ariccia.

Inoltre, l’organizzazione pre-evento dovrà muovere i suoi primi passi in netto anticipo rispetto alla data del 17 gennaio. Il giusto tempo per delineare un profilo organizzativo impeccabile, un percorso gastronomico che miri a far conoscere i prodotti tipici del territorio con ospiti d’eccezione in grado di esaltare la valenza della sagra.

“Crescere condividendosi”: un’iniziativa valida per poter invitare ogni anno, tramite accordi istituzionali, una regione italiana cosi da dare l’opportunità ai nostri operatori di conoscere e confrontarsi con altre realtà produttive.

Dunque un nuovo format di Sagra della porchetta. Emozionale e suggestivo.

Una riqualificazione generale della Fiera campionaria che determini un taglio netto con il profilo pregresso. Una rivisitazione in una valente chiave attrattiva che punti a restare fedele alle tradizioni, alla conoscenza dei prodotti tipici del territorio, alla sua identità gastronomica, volta alla pubblicizzazione delle nostre attività produttive piuttosto che commerciale in una versione bizzarra e di molteplice natura. Una ripartizione per settori che sappia mantenere alta e compiaciuta l’attenzione dei visitatori.

La fiera campionaria sarà composta da 3 aree satelliti di potenziamento:

AREA TEATRO E SPETTACOLI:
• oculata organizzazione facente capo ad un responsabile nominato per gestire l’intera programmazione degli spettacoli; in ciò sarà preservata la volontà di garantire spazio ai gruppi scolastici ed associativi del territorio; è, infatti, solo grazie al coinvolgimento dell’agenzia educativa più importante del territorio, la scuola, che si potranno coinvolgere ed appassionare tutti i ragazzi nella riscoperta e nella valorizzazione della figura di riferimento del nostro paese: Sant’ Antonio Abate;

• le fasce orarie serali dell’area teatro/spettacoli saranno destinate ad ospiti in grado di garantire una più costante affluenza partecipativa all’evento, il cui richiamo attrattivo e di interesse deve essere esteso ben oltre i confini della nostra città.

AREA FOOD:
• predisposizione di stand gastronomici con spazi e postazioni maggiormente confortevoli ed adatti ad offrire adeguata
accoglienza ai visitatori;

• intrattenimento musicale ed artistico da tavolo;

• show cooking.

AREA LUDICA:
• rivisitazione del piano giostre e attrazioni per giovani e bambini.

La nuova fiera campionaria sarà il risultato di una strategia culturale mirata ad affermare Sant’Antonio Abate come “territorio dalle molteplici risorse”. Con questa finalità sarà concepito e realizzato uno spazio ad alta identità simbolica, una vetrina sulla nostra identità cultuale, storica e commerciale.

Una nuova realtà verso la quale non vediamo l’ora di proiettarci insieme alla nostra città.

Carnevale Abatese
Alla riscoperta delle tradizioni e della cultura del proprio territorio

La diffusione della cultura e delle tradizioni popolari deve tornare ad essere il primo ingrediente per dar vita ad una comunità coesa, attiva e vivace.

Il Carnevale Abatese, una delle ricorrenze più sentite dalla nostra città e parte integrante della nostra cultura, ogni anno
registra sempre più consensi per l’originalità e la maestranza artistica che ci mettono gli abatesi per organizzarlo.

Un evento così bello e sentito che può e deve essere connotato tra i più storici e prestigiosi in Italia.

Il nostro primario obiettivo sarà quello di elevare il nostro splendido Carnevale trentennale, diffondendolo il più possibile per portarlo alla ribalta dei migliori palcoscenici regionali e nazionali.

Come intendiamo farlo?
Il nostro primo passo sarà di volere fortemente un’Associazione del Carnevale Abatese, un gruppo coeso di tutti gli addetti e gli appassionati di questa ricorrenza, riuniti per tutelare e progettare azioni utili alla massima valorizzazione della nostra tradizione carnevalesca.

Così facendo, recuperiamo un momento di grande aggregazione e partecipazione, collaborando con le parrocchie cittadine e le famiglie abatesi che, non dimentichiamocelo, restano un grande riferimento per i giovani del territorio. Il nostro auspicio è quello di recuperare questa bella tradizione e attrarre sempre di più le visite dai comuni limitrofi, rispetto ai quali dobbiamo essere un riferimento.

L’Amministrazione sarà attiva per i seguenti punti:

• Istituire un tavolo tecnico organizzativo pre-evento, vista sempre la più urgente necessità di mettere a confronto punti di vista diversi per programmare, gestire al meglio e valutare azioni complesse;
• Fissare i primi incontri ed il mandato operativo all’evento almeno 120 giorni prima della data, per pianificare al meglio tutte le fasi organizzative e stabilire gli incarichi;
• Garantire la disponibilità di sedi adeguate per l’elaborazione dei carri in cartapesta e di tutte le attività manuali che li connotano;
• Coinvolgere le scuole e potenziare la formazione delle risorse umane coinvolte con corsi di cartapesta che incentivino l’inserimento di nuove risorse umane a cui tramandare l’arte acquisita. La scuola, quindi, non sarà più destinata solo agli studenti, ma anche alla cittadinanza, polo di aggregazione delle comunità locali dove ritrovarsi e confrontarsi.
• Incentivare e favorire le attività commerciali abatesi legate alla tradizione carnevalesca attraverso azioni concrete di coinvolgimento.

A questo proposito, il Carnevale Abatese sarà il frutto della collaborazione tra l’amministrazione comunale ed i
commercianti che parteciperanno attivamente all’allestimento del cartellone dell’evento

Maschera, musica, balli e colori in ogni dove: un Carnevale che possa essere tutt’uno con la città ed i suoi cittadini!

Spettacoli ed Eventi culturali

Si propone di:
• Sponsorizzare/incentivare manifestazioni culturali all’aperto (musica, cinema, teatro, mostre, mercatini) in tutto il
paese;
• Istituire le notti bianche abatesi con una programmazione di eventi, apertura negozi fino a tarda ora tramite pubblicità che permetta di attirare maggiori flussi turistici;
• Potenziare i servizi della Biblioteca Comunale, rendendola un centro polivalente e multimediale promuovendone così la fruizione; riprogrammare gli orari e l’ utilizzo della stessa, aprendola anche nelle ore serali e proponendola come luogo per specifici eventi culturali;
• Porre maggiore attenzione all’arte e agli artisti locali, promuovendo eventi quali mostre d’arte e fotografiche, concorsi di narrativa e di poesia, concerti, manifestazioni teatrali utilizzando, prevalentemente, gli spazi comunali;
• Supportare e stimolare la nascita di officine creative (laboratori, sale prove) partendo da quanto già presente;
• Mettere a disposizione di associazioni culturali e scuole, gratuitamente le piazze e gli spazi comunali per l’organizzazione di eventi da loro promossi. Rendere maggiormente fruibili tutti gli spazi culturali del paese;
• Privilegiare la consulenza di giovani professionisti locali (grafici, art designer) per realizzare le campagne pubblicitarie degli eventi.

Turismo 

Perché Sant’Antonio Abate può essere un paese che guarda al turismo?
La risposta è nella sua vicinanza ai principali poli turistici della Campania: Pompei ed Ercolano in particolare, ma anche Napoli, Salerno, la Penisola Sorrentina e quella Amalfitana e le Isole). Questa straordinaria collocazione geografica va sfruttata al meglio per ridare vita e slancio al commercio e all’economia della nostra città. La valorizzazione e l’esaltazione di questa sue peculiarità, soprattutto in funzione ricettiva, sarà uno dei punti fondamentali del nostro programma per Sant’Antonio Abate. In questa prospettiva, andremo a verificare e, lì dove possibile, snellire dal punto di vista  urbanistico e burocratico, le opportunità di costruire e/o di riconvertire l’esistente in strutture ricettive e in attività extra alberghiere (B&B, casa vacanze, affittacamere), usufruendo della formula “dell’albergo diffuso, con un occhio di riguardo rivolto alla riqualificazione e valorizzazione dei piccoli borghi abatesi.

Saranno, inoltre, studiate a fondo le opportunità che derivano dalla nostra adesione al Distretto Turistico “Pompei, Monti Lattari e Valle del Sarno”, risalente al 2016, per aprire nuove prospettive e occasioni per il nostro comparto turistico locale, visto l’indiscutibile valore del patrimonio archeologico e dei luoghi di culto presenti a pochi chilometri dalla nostra città, oltre alle Ville Romane rinvenute nell’Ager Stabianus, tra cui la nostra villa Cuomo in via Casa Salese.

I Distretti Turistici possono rappresentare uno strumento per agevolare gli operatori del settore, economici e sociali, a fare rete, favorendo la crescita professionale insieme allo sviluppo di una cultura e strategia turistica più forte e coesa. Possono, inoltre, essere definiti come “zone a burocrazia zero”, ovvero zone in cui sono concesse una serie di agevolazioni per gli imprenditori operanti al loro interno. Sant’Antonio Abate deve essere protagonista: attraverso la cultura e la promozione di eventi in grado di far crescere la città. Le manifestazioni e gli eventi organizzati a scopo turistico devono essere tutti finalizzati alla promozione del territorio e delle sue eccellenze, tralasciando quelli che non danno riscontro in termini di presenze ed arrivi.

Anche in questo caso, è fondamentale una strategia preventiva che permetta la selezione di eventi coerenti con l’immagine che si vuole offrire della nostra città.

Occorrerà confrontarsi con un mercato turistico sempre più complesso e intendiamo farlo seguendo questi punti cardine:
• Aumentare la qualità e l’offerta dei prodotti e dei servizi offerti in ambito turistico;
• Incentivare la promozione ed il marketing turistico e territoriale, attraverso concrete azioni di diffusione degli eventi e delle strutture ricettive;
• Creare le condizioni per incentivare la permanenza media del turista di passaggio;
• Creare e mantenere una rete di partner turistici solida e costruttiva, tenendo sempre sotto controllo l’indice di gradimento e le recensioni lasciate sul nostro paese e le sue strutture;
• Rivalutare i servizi che offriamo al turista attraverso il filtro dell’accoglienza, sforzandoci di capire quali siano effettivamente le sensazioni che trasmettiamo ai visitatori: qualità dei servizi, prezzi, aspetto ambientale ed architettonico del territorio.