Bilancio

Il bilancio comunale non è da considerarsi soltanto come un insieme di numeri o uno strumento complesso gestibile solo
dagli esperti in materia, ma come una risorsa fondamentale e alla portata di tutti. Il bilancio determina la gestione
economico-finanziaria del Comune attraverso la valutazione e la piena conoscenza di entrate, spese, investimenti, e di
ogni scelta economica che interessi l’Amministrazione e i Cittadini.
Il bilancio, infatti, influisce sulla qualità della vita dei cittadini e definisce le priorità in tutti i settori della vita pubblica, dagli
aiuti sociali alla scuola, dalle opere pubbliche al turismo, dalle opportunità allo sviluppo, dai giovani alla sicurezza.
Diventa prioritario rendere il bilancio accessibile e comprensibile a tutti, rispettando in questo modo i criteri di chiarezza,
trasparenza e comunicazione che ogni Amministrazione che si rispetti è tenuta ad osservare nel costante dialogo con i
cittadini.
Si ritiene necessario divulgare a tutti i cittadini, in forma leggibile e agevolata, le componenti principali del bilancio,
evidenziando voci e scelte prioritarie per la comunità.
Il bilancio comunale andrà trattato in maniera totalmente innovativa, improntata al rigore e caratterizzata da una
costante capacità di controllo della spesa pubblica, al fine di monitorare i flussi in entrata e in uscita delle risorse
economiche del Comune e programmare in maniera mirata una politica di sviluppo del territorio.

In sintesi i punti e le azioni che intendiamo intraprendere:

• Fattiva attuazione del Bilancio Partecipato , uno strumento indispensabile per avviare una partecipazione effettiva dei
cittadini abatesi alla “cosa pubblica”, coinvolgendoli in maniera diretta nella decisione di destinare una parte delle risorse
del bilancio comunale, non solo sul sito del Comune, ma diffondendo tale strumento anche attraverso le contrade. La
condivisione delle scelte amministrative sulla realizzazione di opere pubbliche non sarà più un mistero, anzi, permetterà
ai cittadini di restare in costante aggiornamento e di avanzare proposte;
• Introduzione del Bilancio di Genere per favorire una maggiore giustizia distributiva delle risorse economiche,
identificando più gruppi di destinatari e migliorando i servizi forniti a questi. Con questo strumento riusciremo a tenere
conto e giustizia delle differenze tra uomini e donne all’interno del contesto socio-culturale, consapevoli che i due
generi sono ricoperti da ruoli e responsabilità diversi, e che la donna da sempre vive una condizione di svantaggio
soprattutto in funzione dei molteplici ruoli e degli obblighi che ricopre: mamma, figlia, lavoratrice. Risulta, quindi,
necessario destinare parte delle risorse in bilancio guidati dal principio delle pari opportunità per tutti e in tutti gli ambiti
della vita e del lavoro.
BILANCIO
Sant’Antonio Abate – Elezioni Comunali 2019
• Introduzione del Bilancio a Progetto nel quale , i diversi Assessorati in sinergia con l’Assessore al Bilancio, sono tenuti
a pianificare e redigere progetti innovativi sia per le opere pubbliche sia per i servizi e le attività comunali.
Inoltre, con la partecipazione di un organico di competenza dedicato, si individueranno tutte le occasioni utili e
vanaggiose per la partecipazione ai bandi di finanziamento stanziati dall’Unione Europea.
• Recuperare la funzione amministrativa di Programmazione del Bilancio, con politiche economiche e finanziarie
lungimiranti, che guardino al futuro, seguendo tutti i principi finanziari basilari, come la razionalizzazione della spesa, la
ricerca di risorse economiche esterne, uso appropriato delle leggi urbanistiche (compensazioni e oneri di
urbanizzazione), dinamicità e capacità previsionale del bilancio , revisione della politica delle entrate per dare respiro a
nuovi investimenti
La programmazione, quindi, rappresenta il processo di analisi e critica della possibile evoluzione e realizzazione delle
decisioni politiche e gestionali che danno contenuto ai piani e programmi futuri decisi, esprimendo l’impegno che gli
organi di governo della città si impegnano a rispettare nei confronti dei cittadini abatesi.
La coerenza dei bilanci diventa la prova dell’affidabilità e credibilità dell’Amministrazione che li redige e li approva.

Politiche innovative di bilancio

Anche il bilancio comunale andrà trattato in maniera innovativa:
Per fronteggiare il periodo di crisi che attanaglia ogni settore del tessuto sociale occorre attuare una politica finanziaria
comunale improntata al rigore, ma anche caratterizzata da innovazione e capacità di controllo della spesa.
Le azioni da intraprendere:
• Vera attuazione bilancio partecipato (non solo sul sito ma pubblicizzando tale strumento anche attraverso le contrade)
come forma di condivisione delle scelte amministrative e di realizzazione di opere pubbliche;
• Introduzione del bilancio di genere per favorire politiche caratterizzate da una maggiore giustizia distributiva,
identificando i diversi grumi di destinatari e migliorando i servizi forniti;
• Introdurre nel bilancio tradizionale, basato sulla spesa storica, elementi di innovazione progettuale, al fine di realizzare
il bilancio a progetto, nel quale i diversi assessorati in sinergia con l’assessore al bilancio sono tenuti a redigere progetti
innovati caratterizzati anche da capacità di reperire risorse esterne, sia per le opere pubbliche sia per i servizi ed attività,
anche con la partecipazione di una “struttura organizzata dedicata alla partecipazione ai bandi di finanziamento europei”;
• Recuperare la funzione programmatoria del bilancio con politiche economiche – finanziarie di lungo termine, seguendo
i principi finanziari basilari: razionalizzazione della spesa; ricerca di risorse economiche esterne; uso appropriato delle
opportunità urbanistiche (compensazioni, oneri di urbanizzazione etc.), dinamicità e capacità previsionale del bilancio;
revisione della politica delle entrate per dare slancio a nuovi investimenti.

Politica Tributaria

•Realizzazione di una pressione fiscale equa e solidale che sappia sostenere attraverso sgravi e riduzioni famiglie ed
imprese: introduzione della Tari sociale, introduzione di un’area no tax legata alle sturt-up ed alle imprese sul territorio
che creano occupazione o la incrementano.
•Applicazione del baratto amministrativo (dal Decreto Sblocca Italia art 24 del Dl 133/2014 ove previsto per i comuni la
possibilità di approvare uno specifico regolamento) che offre la possibilità ai cittadini in difficoltà di poter saldare i propri
debiti con il fisco, mettendosi a disposizione del Comune per poter eseguire lavori socialmente utili.

Lavoro – Impresa – Attività commerciali

Tra i principali obiettivi ci sarà quello di rilanciare lo sviluppo economico-produttivo del territorio:
• Passaggio-cooperazione transgenerazionale dalle aziende consolidate alle start-up e viceversa per l’innovazione. Le
imprese possono formare nell’alternanza scuola lavoro. Nuove figure professionali;
• Istituzione di apposita delega “Lavoro e Marketing territoriale” con l’obiettivo di sviluppare iniziative e progetti utili per
favorire l’occupazione dei cittadini abatesi ed in favore delle realtà commerciali e produttive del territorio;
• Istituzione sportello lavoro mediante l’offerta di servizi 4.0 per la ricerca del lavoro. Sarà istituito il Portale web
domanda/offerta di lavoro del territorio;
• Stipula di convenzioni con le imprese del nostro territorio per garantire assunzione dei cittadini residenti;
• Realizzazione interventi di viabilità ed aumento servizi di parcheggio per favorire le attività delle imprese;
• Potenziamento sportello Suap (sportello unico attività produttive) con compiti specifici di informazione,
semplificazione per avvio di start-up e sostegno alle attività imprenditoriali già esistenti. In particolare si vogliono
affrontare le esigenze che le aziende hanno in termini di formazione e semplificazione; verrà fatta un’alleanza tra
pubblico e privato, indispensabile anche per intercettare i finanziamenti europei per le piccole e medie imprese.
• “Memorandum di intesa” tra il Comune di Sant’Antonio Abate e l’Ente Nazionale per il Microcredito attraverso
l’istituzione di un fondo di rotazione nel bilancio comunale nell’ambito delle promozioni di azioni finalizzate al sostegno
dell’imprenditoria e del commercio.

Formazione, scuola-lavoro

• Il dramma sociale dei nostri tempi è la quantità di persone che non trovano lavoro o lo perdono. I giovani rappresentano
la punta dell’iceberg con percentuali di disoccupazione mai conosciute prima, ma vi è anche una forte difficoltà di
persone mature che perdono il posto di lavoro per chiusura aziendale che hanno difficoltà a reinserirsi;
• Attivazione di corsi di formazione che corrispondano alle esigenze del mercato del lavoro del nostro territorio;
• Interventi straordinari a favore dei “neet”, persone che non sono inserite né in un percorso di studio né in uno di lavoro
e che si trovano ai margini fin dall’età dell’obbligo. Per cui, bisogna lavorare sul rafforzamento delle competenze
trasversali;
• Perché Sant’Antonio Abate non può essere un paese turistico? La vicinanza ai principali centri turistici della Campania
va sfruttata al meglio per il commercio e l’economia della nostra città. Il turismo sarà uno dei punti fondamentali del
mandato: daremo l’opportunità di costruire e/o di riconvertire in strutture ricettive e dare spazio, oltre ad attività extra
alberghiere (b&b, casa vacanze, affittacamere), anche alla formula “dell’albergo diffuso” (dare un’opportunità per
l’economia e per la memoria storica ai piccoli borghi abatesi).
La nostra appartenenza al Distretto turistico “Pompei, Monti Lattari e Valle del Sarno” istituto con Decreto del Ministero
dei beni culturali e del Turismo che abbraccia il territorio montano dei Comuni dei Monti Lattari (tra cui Sant’Antonio
Abate) ed il territorio della Valle del Sarno, apre nuove prospettive per il comparto turistico atteso l’indiscutibile
patrimonio archeologico e dei luoghi di culto, specie di Pompei nel Distretto e per la nostra città (villa Cuomo ed altri
reperti archeologici che stanno venendo alla luce).
Il Distretto rappresenta uno strumento per agevolare gli operatori a fare rete, favorisce la crescita professionale insieme
ad una cultura turistica e territoriale: “Zona a burocrazia zero”. Inoltre, con l’attivazione sul territorio abatese di uno
sportello di coordinamento delle attività, agenzie fiscali ed Inps, le imprese ivi operanti possono esercitare l’opzione per
la tassazione di distretto.

Agricoltura, Artigianato, Attività produttive

Riteniamo opportuno promuovere la costituzione di un comitato di imprenditori, artigiani, commercianti (non
necessariamente rappresentanti delle categorie e sicuramente non funzionari o dipendenti delle varie associazioni) a
supporto della Giunta (in particolare dell’assessorato di riferimento) che proponga iniziative ed azioni per lo sviluppo delle
attività produttive comunali e che valuti e monitori costantemente l’opera;
Intendiamo inoltre:
• realizzare uno sportello informativo che aiuti gli agricoltori nelle istruttorie;
• supportare (attraverso l’Ufficio +Europa) le imprese del territorio nel processo di preparazione, redazione e
presentazione dei progetti europei finanziati;
• sostenere lo sviluppo di produzioni di qualità “Made in Sant’Antonio” per accedere a nuovi mercati;
• incentivare le botteghe artigiane per valorizzare e recuperare le nostre tradizioni;

Acqua Bene Pubblico

L’acqua è un diritto e un bene primario per ogni essere umano, che è tenuto a gestirla nell’interesse della collettività
evitandone lo spreco e l’abuso, ma soprattutto eliminando ogni possibilità di profitto che ne deriva dalla gestione.
Seppure la sentenza costituzionale legata alla vittoria dei sì durante l’esito del Referendum sull’acqua pubblica di Giugno
2011 sembrava potesse mettere la parola fine agli interessi privati, questa possibilità sembra ancora lontana.
L’affluenza al voto ha consentito di raggiungere il quorum e di imporre la propria opposizione al tentativo di concedere
ancora alle aziende private di speculare su un dono, sì prezioso, ma pubblico.
I risultati a Sant’Antonio Abate nel 2011 furono i seguenti:
Elettori: 14.615
Votanti: 7.999 (54,73%)
Voti validi: 7.906
Sì: 7.779 (98,39%)
No: 127 (1,67%)
Partendo da queste percentuali che ci rappresentano e rappresentano una volontà comune nel nostro paese,
elenchiamo di seguito i punti che vogliamo seguire e perseguire per il rispetto della volontà referendaria del 2011
sull’acqua pubblica:
• Come amministratori proporremo un indirizzo di gestione dell’acqua che segua un nuovo modello pubblico e
partecipato, nel rispetto delle regole di trasparenza che una Amministrazione deve rispettare;
• Istituiremo un tavolo tecnico straordinario al fine di verificare la fattibilità di gestione pubblica del servizio idrico,
nell’interesse della nostra comunità e, di conseguenza, fuori dalle logiche di mercato e di privatizzazione che
attanagliano il nostro Comune e quelli limitrofi;
• Richiederemo a gran voce un servizio di manutenzione migliore che non implichi al contempo un aumento delle tariffe,
tenendo conto della necessità di una corretta manutenzione delle reti fognarie e di una qualità dell’acqua che tuteli
l’ambiente e salvaguardi la salute dei cittadini

Zona Franca Urbana (ZFU)

Le Zone Franche Urbane (ZFU) nascono come aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si
concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione o il supporto a piccole e micro imprese già esistenti come
strumento di sostegno in economie deboli, tramite una procedura del MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico).
Nascono con la legge n. 296 del 2006 successivamente modificata ed integrata e sono quelle individuate dalla
deliberazione del CIPE n. 14 del 8 maggio 2009
Il decreto interministeriale del 10/04/2013 è intervenuto le condizioni, limiti e decorrenza.
Successivamente con decreto interministeriale del 05/06/2017 è stato previsto l’accesso anche per i professionisti.
Con la circolare del Mise n. 17230 del 09/04/2018 sono state integrate le modalità di intervento.
Pertanto avvieremo immediatamente con delibera di Giunta Comunale il documento “Proposta progettuale per la
realizzazione di una Zona Franca Urbana (ZFU) nel Comune di Sant’Antonio Abate”
che individua le zone estendendo l’eleggibilità a tutto il territorio comunale, considerando lo stato delle aziende che
operano nel territorio chiedendo al Ministero dello Sviluppo Economico un intervento immediato in tal senso.
Le agevolazioni consistono in esenzione dalle imposte sui redditi, esenzione dall’IRAP, esenzione dall’imposta municipale
propria, esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.
• Apertura “di una sorta di vertenza” come Ente locale di un tavolo tecnico con la Regione Campania ed il Ministero dello
Sviluppo Economico per rientrare nella Zes (Zona Economica Speciale) decretata a maggio 2018 con l’area portuale di
Castellammare di Stabia (considerato il nesso economico funzionale con un’area portuale) e godendo cosi dei benefici
introdotti con la legge istitutiva delle ZES la n. 123/2017. Estendendo quindi tutta la Zes all’area dei Monti Lattari.
• Promuovere ed assistere le piccole e medie imprese per i “contratti di rete”.
Le reti d’impresa rappresentano uno strumento di cooperazione tra imprese, per l’appunto, introdotto nel nostro
ordinamento con D.L. n.5 del 10/02/2009 convertito in legge n.33 del 09/04/2009 e successivamente modificato.
Promuoveremo, quindi, le nostre imprese attraverso un contratto di rete in modo che si impegnino reciprocamente
nell’attuazione di un programma comune a collaborare in forme ed ambiti relativi alle proprie attività per accrescere la
propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato ed a differenza dei distretti industriali sarà possibile
coinvolgere imprese di luoghi e specializzazioni diverse in modo da interagire ed accrescersi reciprocamente.
Anche per i contratti di rete sono previsti bandi speciali della regione Campania, nazionali e comunitari e la nostra
amministrazione ne promuoverà l’accesso con lo sportello dedicato.
Ci faremo promotori dell’aggregazione tra le nostre piccole e medie imprese, artigiani e commercianti affinché attraverso
una sorta di associazionismo (in forma giuridica) costituiscano un loro brand, in modo tale che in forma aggregata
possano accedere a quelli che sono i bandi nazionali e comunitari.
Valorizzeremo, inoltre, le eccellenze del nostro territorio, soprattutto quelle enogastronomiche, attraverso un percorso
intercomunale che coinvolga tutti i Monti Lattari, legandole al nostro distretto turistico.

Bilancio e Politiche finanziarie – Ufficio +Europa

Riteniamo che il futuro di ogni ente comunale dipenderà sempre più dalla sua capacità di reperire risorse finanziarie oltre
le dotazioni strettamente comunali. Da questa considerazione consegue la necessità prioritaria di organizzare e
sviluppare all’interno della macchina amministrativa comunale un ufficio apposito in grado di monitorare
quotidianamente tutte le possibilità di accesso a fondi e finanziamenti offerte dagli enti sovracomunali (Città
metropolitana, Regione, Stato e, soprattutto, Unione europea).
Un ufficio che dovrà essere organizzato mediante l’individuazione e il coinvolgimento di figure professionali già presenti
nella pianta organica comunale, affiancate, almeno in una fase iniziale, da uno o più consulenti altamente specializzati
nel settore, in modo da acquisire in più breve tempo possibile tutte le capacità di monitoraggio, valutazione e
progettazione indispensabili per sfruttare nel migliore dei modi le occasioni di ottenere risorse finanziarie aggiuntive dai
vari enti sovracomunali.
Un ufficio che, una volta andato a pieno regime, potrà svolgere anche la funzione di “sportello”, divenendo riferimento per
tutte le realtà territoriali (economiche, professionali, sociali, associative, ecc.) alla ricerca di informazioni dettagliate e
consulenze specifiche sulla partecipazione ai bandi e sull’accesso ai fondi e ai finanziamenti relativi.
Nei tempi dovuti e sulla base delle competenze nel frattempo acquisite si punterà a predisporre, con accesso attraverso
il sito istituzionale comunale, anche una pagina web con le notizie sui principali bandi di finanziamento comunitari e non
in corso, con le informazioni essenziali su modalità di partecipazione, requisiti, beneficiari, stanziamento, modulistica e
scadenze. Inviando inoltre, a coloro che ne faranno esplicita richiesta iscrivendosi nell’apposita mailing list, una
newsletter periodica sul tema dei finanziamenti comunitari, nazionali e regionali.

Bilancio e Politiche finanziarie – CPI (Centri Per l’Impiego)
QUALCOSA CHE MANCA ANCORA PER POCO…

Cosa Sono:
I Centri per l’Impiego sono strutture pubbliche (uffici) attualmente gestite dalle Amministrazioni Provinciali, che offrono
servizi ai cittadini e alle imprese, sono presenti su tutto il territorio nazionale, hanno sostituito gli Uffici di Collocamento.
Cosa Fanno:
I Centri per l’Impiego svolgono numerose attività. Forniscono informazioni e servizi di orientamento, permettono
l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, gestiscono banche dati, danno assistenza e supporto per la gestione di
pratiche burocratiche, rilasciano certificati e moduli, offrono consulenza gratuita alle persone in cerca di occupazione.
Svolgono inoltre numerose attività amministrative, ad esempio: gestiscono l’elenco anagrafico dei lavoratori, nel quale
viene registrata la storia lavorativa (compresi i periodi di disoccupazione) di ogni persona che ha domicilio nel territorio di
competenza del Centro per l’impiego; si occupano dell’ iscrizione alle liste di mobilità e dell’iscrizione agli elenchi e
graduatorie delle categorie protette; registrano le assunzioni, trasformazioni e cessazioni dei rapporti di lavoro presso
aziende private e Enti pubblici.
Perchè rivolgersi a loro:
I Centri per l’Impiego raccolgono e mettono a disposizione delle persone in cerca di occupazione le offerte di lavoro
presentate dalle imprese e permettono alle aziende di consultare le banche dati che contengono tutte le informazioni
sulle persone in cerca di impiego. Ma non solo. Nei centri per l’impiego operano i consulenti professionali che hanno il
compito di aiutare chi è in cerca di lavoro ad orientarsi, effettuare una scelta lavorativa consapevole, stendere il
curriculum vitae, individuare le aziende più adatte alle proprie esigenze, conoscere le offerte di lavoro attive, valutare
alternative ecc. Seguono anche gli inserimenti di lavoratori nella Pubblica Amministrazione. Hanno infatti a disposizione
una banca dati che raccoglie tutti i concorsi pubblici a livello locale, nazionale e della Comunità Europea, e forniscono la
modulistica necessaria al candidato. I centri per l’impiego offrono ai cittadini la modulistica contrattuale, i modelli di
curriculum e di lettere di presentazione e una serie di guide per la ricerca di lavoro.
Come ottenere i Servizi:
Tutti coloro, che, essendo alla ricerca di lavoro – inoccupati, disoccupati, nonché occupati in cerca di altro lavoro –
intendano avvalersi dei servizi dei Centri per l’Impiego devono recarsi presso la sede competente per il territorio in cui si
è domiciliati (muniti del Codice fiscale e di un documento di identità) e richiedere l’iscrizione rilasciando una dichiarazione
che attesta lo stato occupazionale del candidato e la sua disponibilità lavorativa. Ricordiamo che l’età minima di
ammissione al lavoro dipendente, e quindi di iscrizione al Centro per l’impiego, è stabilita attualmente in 16 anni.
Dove sono e come trovarli:
I Centri per l’Impiego sono presenti in tutto il territorio nazionale, in tutte le provincie e in numerosi comuni.
Da qualche anno, l’amministrazione attuale, ha pensato bene di eliminare questo ufficio, accorpandolo alla sede di
Castellammare di Stabia, ciò ha arrecato non pochi disagi ai tanti cittadini abatesi che necessitano periodicamente dei
servizi erogati da questo ufficio. Sono tanti quei concittadini che , anche se non automuniti, si sono dovuti recare al
centro dell’impiego di Castellammare di Stabia. Spesso questi ultimi, vista la tanta concentrazione di persone presso
quell’ufficio, non hanno potuto nemmeno esercitare nell’immediato il loro diritto, infatti sono stati costretti a prendere
appuntamento con gli operatori della struttura, e nonostante ciò hanno dovuto attendere file interminabili.
Una delle priorità della nostra amministrazione, sarà quella di riportare il centro per l’impiego nel comune di Sant’Antonio
Abate.